Castelnuovo Berardenga: “Olfactus Loci” , il 22 marzo l’arte olfattiva di Francesca Casale SENSU apre la nuova stagione al Parco Sculture del Chianti
Timo, fragola di bosco, ginepro, violetta, cipresso e muschio; ma anche il vino, da quello giovane profumato di uve appena colte, alla Riserva a cui l’invecchiamento prolungato dona una complessità olfattiva più morbida ed avvolgente. Sono molti i profumi e gli odori che caratterizzano il Chianti e a cui è dedicata la prima mostra che inaugura una nuova stagione nel Parco Sculture del Chianti, a Pievasciata.Dal 22 marzo, infatti, sarà protagonista della Galleria a cielo aperto dedicata alle mostre temporanea Francesca Casale, in arte SENSU, una delle più interessanti artiste italiane della corrente dell’Olfactory Art, forma d’arte che utilizza i profumi e le sue applicazioni come mezzo espressivo, coinvolgendo il senso dell’olfatto come mezzo primario di comunicazione. La sua mostra personale – a cura di Chiara Canali – si intitola Olfactus Locie il titolo fa ovviamente riferimento al concetto di Genius Loci: in questo caso, dunque, l’essenza di un ambiente viene percepita attraverso l’olfatto e gli odori diventano a tutti gli effetti elementi culturali, storici e naturali di un luogo, creandone un’immagine completa e distintiva e arricchendo l’esperienza sensoriale complessiva.Ecco allora che, seguendo questa linea di pensiero, Francesca Casale SENSU ha ideato per il Parco Sculture un progetto che si articola in due diversi momenti. Da una parte l’opera Roots Pipeline_wine che racconta la storia del vino e il suo profondo legame con questa terra: realizzata in collaborazione con la vicina azienda vitivinicola Tolaini e con la casa essenziera MANE, leader a livello mondiale nella produzione di fragranze e aromi,si compone di tre stazioni olfattive dove ogni nota costituisce il tassello di una sinfonia di emozioni, memorie e tradizioni che definiscono l’identità di un territorio così caratterizzato come quello del Chianti.Dall’altra parte, SENSU propone il progetto Scatole sociali, un percorso olfattivo costituito da sei arnie che contengono odori di alcune specie botaniche autoctone del Parco e che funzionano come “arnie salvadanaio”, pensate per attirare le specie impollinatrici.