Castiglion Fiorentino: sindaco Agnelli; “ atti di violenza nella scuole e di delinquenza minorile. Il dilagante fenomeno delle baby gang ha toccato anche la nostra provincia . Importante parlare con i giovani, per ascoltarli e individuare nuove azioni mirate a sviluppare azioni d’inclusione sociale”

“Non so se cercano d’imitare personaggi cinematografici o televisivi o vogliono solo integrarsi con i loro compagni, non so neanche se tutto questo può essere imputato ad un atteggiamento di disattenzione da parte della famiglia; quello che invece che so è che il cosiddetto fenomeno delle baby gang mette in evidenza la furiosa rabbia dei nostri giovani della quale non possiamo e non dobbiamo far finta di nulla”.  Così il sindaco Mario Agnelli in merito ai numerosi fatti di cronaca che raccontano quasi ogni giorno di giovani – autori o vittime – di atti di bullismo, violenza nelle scuole e delinquenza minorile.  “Si tratta spesso di adolescenti incensurati, con alle spalle, per lo più, famiglie benestanti, che vivono nel benessere e che scelgono il gruppo per innalzare ulteriormente il proprio posto tra i loro coetanei cercandone l’approvazione.  Stiamo parlando delle baby gang, fenomeno sociale che sta dilagando anche nella nostra provincia. Ne è testimonianza l’episodio portato alla ribalta da una testata giornalistica on line, per altro, al vaglio delle Forze dell’Ordine, nel quale si raccontava che alcuni adolescenti prima sarebbero stati costretti a denudarsi, il condizionale è d’obbligo in queste circostanze, e poi sarebbero stati rapinati. Il fatto si sarebbe consumato lungo Corso Italia, il salotto buono della città di Arezzo. Purtroppo quello appena descritto è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno avuto come protagonisti ma sempre in negativo dei ragazzini. Di solito le baby gang nascono spontaneamente tra i giovanissimi, l’età oscilla tra i 14 e i 17 anni, con l’obiettivo di fare atti di violenza nei confronti di coetanei o comunque di persone fragili come i senza tetto. E, se è sempre così difficile “inquadrare” le cause di questo dilagante fenomeno sociale è altrettanto complicato orientare le azioni al fine di porvi, se non un freno, almeno un rimedio. Il nostro compito è quello di costruire un’azione corale. Un solo ente non può eliminare il fenomeno e la politica non deve essere solo repressione ma deve anche individuare il percorso alternativo a favore dei nostri giovani. Del resto, le responsabilità sono di tutti, a tutti i livelli, a partire dalla famiglia passando dalla scuola alle istituzioni; una società che nel tempo si è involuta invece di costruire empatici canali di scambio culturali, sociali e di opinione. Per questo è importante parlare con i giovani, per ascoltarli e individuare nuove azioni mirate a sviluppare azioni d’inclusione sociale” conclude il sindaco Mario Agnelli.