Chiusi : pandemia e spostamenti; Vincenzo Gaudiano (Pd) , “le ragioni del cuore e quelle della salute. Evitare una terza ondata”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di un giovane cittadino di Chiusi, Vincenzo Gaudiano, che è anche Segretario del Circolo Pd dello Scalo.

 

“Chi ha potuto è partito, in molti hanno fatto il tampone, ma personalmente non mi fido, non è un vaccino, non assicura affatto l’immunità. E poi è un periodo troppo travagliato per il nostro Paese. Siamo come in guerra e quando c’è una guerra non ci si sposta, ci si comporta secondo coscienza.   Si aspetta.  In trincea ci sono “medici, infermieri e personale sanitario”.  Solo ieri sono arrivate oltre 800 chiamate dagli ospedali nelle case degli italiani, per comunicare la morte di un familiare per Covid. Certo, i genitori avrebbero voluto riabbracciarmi, ma non si può, è troppo rischioso in questa fase. Mi dispiace non vivere l’atmosfera natalizia accanto ai miei affetti, la famiglia, gli amici, ma è poca cosa rispetto alla sofferenza di chi vivrà il  Natale con un posto vuoto a tavola. Trascorrerò giornate del tutto normali, pochi contatti e con gli occhi all’andamento della pandemia.  Ma con una grande speranza: “Che il vaccino al più presto ci consegni una vita normale, proprio quella vita che si è interrotta ormai 10 mesi fa”.  Si  vive come sospesi. Non si sa quando si potrà “scendere” .Preferisco affrontare questo periodo con tutti gli accorgimenti del caso: “So che in molti faranno come me, ci penseranno due volte prima di partire entro il 20 dicembre, data delle chiusure tra regioni”.Per chi scende raccomando almeno di fare i tamponi necessari per cautelare sé e gli altri, per evitare una terza ondata, che potrebbe finire di sconvolgere le nostre vite anche nei prossimi mesi”.