Cortona: dialogo tra Severini e Guttuso sotto l’egida di Beato Angelico e di Luca Signorelli, due figure di donna a confronto tra sacro e profano  

 Due opere a confronto per una mostra che anticipa un progetto molto più ampio, con Cortona protagonista dell’arte del Novecento. Dialogo tra Severini e Guttuso sotto l’egida di Beato Angelico e di Luca Signorelli: due figure di Donna a confronto tra sacro e profano propone l’esposizione della Cucitrice di Renato Guttuso – accompagnata da disegni dell’artista, appartenenti, come La Cucitrice, alla collezione della galleria “La Colonna” di Milano – e la Maternità di Severini. Per creare equilibrio tra le parti, rimanendo coerenti alla scelta di soggetti femminili, si espone anche la Bohémienne, opera giovanile di Severini. La Cucitrice è qui esposta grazie al prestito fatto da Daria Usiglio Ubaldi Ingrosso, figlia di Renata Usiglio e proprietaria della celebre collezione, un tempo ubicata nella galleria milanese “La Colonna” e ora destinata a Cortona in comodato d’uso gratuito. Spiega Liletta Fornasari, curatrice della mostra: L’occasione di esporre la Cucitrice di Renato Guttuso, dipinto celeberrimo che appartiene ad un periodo fondamentale dell’artista nel decennio anni Quaranta/Cinquanta del XX secolo, fa sì che si possa creare un dialogo tra due giganti del Novecento, Severini e Guttuso, in uno dei “templi” del Rinascimento, Cortona, attraverso una lettura trasversale e senza tempo di temi universali dell’arte, trascendendo le ideologie politiche e individuando nel passato la genesi intellettuale dei due grandi capolavori novecenteschi, la Maternità di Severini e la suddetta Cucitrice di Guttuso, aspetto che appartiene anche ad un’analisi dell’arte fatta proprio nel Novecento stesso sulla scia del primitivismo ottocentesco. Sottolinea la curatrice come si debba a Renata Usiglio e alla figlia Daria Usiglio Ubaldi Ingrosso la nuova interpretazione della Cucitrice di Renato Guttuso: L’interpretazione decisamente plausibile del dipinto di Guttuso, in cui è lecito, senza “dilatazioni” concettualistiche, riconoscere una visione “moderna” e direi anche contemporanea del tema dell’Annunciazione, peraltro non estranea ad una rivisitazione classica di forme e di spazio, è il tema principale, cui si lega la lettura della Maternità di Severini, capolavoro assoluto del 1916, che affronta in chiave primitivista la lezione dei grandi maestri del passato (…). Due sguardi dentro il Novecento aprendo una grande finestra, elemento simbolico, assai spesso nell’arte connesso alla figura della Vergine e bene indicato nel quadro di Guttuso, sul Quattrocento, secolo amato nel XX e degnamente rappresentato a Cortona. Per la Cucitrice la finestra si apre sull’Annunciazione dipinta da Fra Giovanni detto Angelico per San Domenico a Cortona, e per la Maternità sul Compianto di Luca Signorelli, oggi al Museo Diocesano. Lasciando in questo caso, come in quello dell’Angelico, i capolavori nella loro attuale collocazione, dal momento che è utile anche accompagnare il visitatore nei “luoghi d’eccellenza” di Cortona, il dialogo ha il punto di partenza nella sala dell’Assedio nell’ex convento agostiniano. “I capolavori messi a confronto nella collaterale di CortonAntiquaria  – aggiunge l’Assessore alla Cultura Francesco Attesti – ci trasportano in momenti storici diversi tra loro ma comunque connessi da un fil rouge comune, quello della figura femminile. Spiritualità, sensualità, amore filiale, dedizione, sono tutti sentimenti espressi in queste opere e che letteralmente ci assalgono e rapiscono il nostro animo. Una mostra quindi che arriva diretta al cuore del visitatore”.