Elisa Bonaparte Baciocchi, la sorella di Napoleone
Di Gilda Faleri
A differenza di molte donne del suo tempo, Maria Anna Elisa Bonaparte – meglio nota semplicemente come Elisa – non vive all’ombra del celebre fratello Napoleone. Al contrario, esercita il potere in prima persona, con spirito pratico e una visione sorprendentemente moderna.Nata nel 1777 ad Ajaccio in Corsica, sorella minore di Napoleone, Elisa è l’unica tra le sorelle dell’Imperatore a ottenere un ruolo politico di primo piano. Durante i periodi del Direttorio e del Consolato, è protagonista dei salotti parigini e quando il fratello diventa Imperatore, nel 1805 la nomina Principessa di Lucca e Piombino. Elisa ha 28 anni, un carattere deciso e un obiettivo: non avere un ruolo marginale nel mondo politico del momento.Elisa ha un marito, Felice Baciocchi, sposato il 1 maggio 1797 contro il volere del fratello, che avrà sempre un ruolo formale e le lascerà il pieno controllo della scena politica. A Lucca, come anche a Piombino, il suo arrivo cambia molte cose.Elisa ha una visione rivoluzionaria e innovativa: “Governare colla sola vista dell’interesse e della felicità del popolo lucchese”.Cerca di portare questa visione in tutti i campi: riorganizza l’amministrazione, l’urbanistica e l’istruzione. Fa abbattere la vecchia chiesa di San Pietro per creare un’ampia piazza – oggi Piazza Napoleone. Nascono Porta Elisa, via Elisa, e un nuovo modo di vivere la città, ispirato a Parigi. Colta, appassionata di teatro e letteratura, Elisa trasforma Lucca in un piccolo centro illuminato. Aprela prima biblioteca pubblica e chiama a corte artisti e musicisti. Tra questi anche un giovane Paganini, che nomina ufficialmente Capitano della Gendarmeria Reale di Lucca e Piombino. Ma la sua attenzione non è solo culturale: Elisa sioccup anche di agricoltura e diritto rurale, e investe in sanità, promuovendo campagne di vaccinazione contro il vaiolo.È proprio il Principato di Lucca il primo Stato a istituire l’obbligo vaccinale gratuito per decreto, il 25 dicembre 1806,definendo la scoperta del vaccino “un dono che la Provvidenza ha fatto all’umanità”.
Nel 1809 riceve da Napoleone il titolo di Granduchessa di Toscana e il marito diventa il comandante delle truppe. Si trasferisce a Firenze, a Palazzo Pitti, e continua a governare con la stessa energia,pur non ottenendo gli stessi risultati. In Toscana promuove un’amministrazione moderna, mantiene una corte elegante e fa di sé un simbolo del potere femminile nell’epoca napoleonica .Ma i tempi stanno cambiando e il territorio è molto più vasto da controllare. A differenza delle sorelle Pauline e Caroline, più celebri per il fascino o per i matrimoni strategici, Elisa costruisce la propria autorevolezza sul governo. La sua parabola si interrompe bruscamente nel 1814, con la caduta di Napoleone. Elisa è costretta ad abbandonare i suoi territori e fugge incinta, facendo tappa in diverse città italiane ed europee,tra cui Bologna, Graz, Trieste e infine si ritira a Villa Vicentina, dove muore nel 1820 a soli 43 anni. Viene sepolta nella basilica di San Petronio, a Bologna. Ancora oggi, Lucca – più di qualsiasi altra città toscana – porta i segni evidenti del suo passaggio. Elisa Bonaparte Baciocchi resta una figura affascinante, una donna che, in un’epoca dominata dagli uomini e dalle guerre, sceglie la via del governo più civile e lascia dietro di sé un’eredità fatta soprattutto di arte e cultura.