Greenthesis: inaugurato il primo impianto in Italia con Tecnologia HTC finalizzata ad una gestione più sostenibile dei fanghi industriali e civili .Scelta aziendale a favore di salute e ambiente
Una scelta aziendale a favore di salute e ambiente, che nasce dalla tecnologia impiegata, sviluppata dalla controllata Carborem, che permetterà di dimezzare il volume del fango disidratato (e riutilizzabile) ottenuto dal trattamento dei reflui e di aumentare la quantità di biogas ottenuto. Lo scorso 8 ottobre è stato inaugurato, presso il depuratore sito a Liscate (MI) del Gruppo Greenthesis, il primo impianto industriale in Italia basato sulla Tecnologia HTC (Hydro-Thermal Conversion) sviluppato da Carborem S.r.l., società del Gruppo Greenthesis specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti innovativi per la valorizzazione degli scarti organici umidi.L’impianto rappresenta una svolta nella gestione sostenibile dei fanghi industriali e civili, grazie a una tecnologia che consente di dimezzare il volume del fango disidratato e di incrementare la produzione di biogas (oltre il 50% di riduzione volumetrica del fango; tra il 38 e il 45% di aumento della produzione di biogas). “Abbiamo creduto nella visione di Carborem e oggi celebriamo un risultato concreto” – ha dichiarato Vincenzo Cimini, Direttore Generale del Gruppo Greenthesis. “La Tecnologia HTC è pronta per rivoluzionare il trattamento dei fanghi, con impatti positivi su ambiente, energia e industria” – ha aggiunto Michla Lucian, Direttore Tecnico di Carborem. Carborem nasce come startup innovativa da un gruppo di ricercatori dell’Università di Trento ed è oggi parte integrante del Gruppo Greenthesis. L’azienda si occupa di ingegnerizzare e realizzare impianti di nuova concezione basati sulla tecnologia di conversione idrotermica. Questo processo innovativo, che al pari di una grande pentola a pressione sfrutta le alte temperature (fino a 190 °C) e le pressioni elevate (12-15 bar) per rompere le particelle che legano i materiali trattati, valorizza gli scarti organici umidi come fanghi di depurazione, digestato, frazione organica dei rifiuti solidi urbani e liquami zootecnici. Al termine del processo, i materiali vengono separati in: (i) Liquido ricco di COD, ideale per aumentare la produzione di biogas; (ii) Hydrochar, solido idrofobico con tenori di sostanza secca tra il 45% e il 60%, riutilizzabile come ammendante, combustibile o filler. Grazie a tale tecnologia, con la quale i reflui sono così trasformati in nuove risorse, oltre alla consistente riduzione volumetrica dei fanghi (oltre il 50%) e ai conseguenti risparmi sul fronte dei correlati costi di smaltimento in discarica, è possibile aumentare significativamente la produzione di biogas; ad essa sono altresì collegati altri significativi benefici ambientali, quali la riduzione dei costi e dei volumi di smaltimento dei reflui, la possibilità di recupero del fosforo concentrato nell’hydrochar e l’applicazione di tale modello, replicabile in diversi contesti, nelle filiere volte alla produzione di fertilizzanti, cartoncino da imballaggio e combustibili solidi.










