Grosseto: dal 27 maggio torna “Mare per tutti”, il progetto nato 27 anni fa per rendere il litorale accessibile per tutti coloro che hanno gravi disabilità. 26 gli stabilimenti balneari, tra Principina a Mare e Marina di Grosseto, che metteranno gratuitamente a disposizione una postazione con ombrellone e due lettini o due sdraio
Torna “Mare per tutti”, il progetto promosso dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’associazione Balneari Grosseto e la cooperativa sociale Il Melograno. Giunta alla 27ª edizione, l’iniziativa nasce con un obiettivo preciso: rendere il nostro litorale accessibile e inclusivo per cittadini e turisti con gravi disabilità.“Anche quest’anno – afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna – portiamo avanti con orgoglio un progetto diventato ormai simbolo dell’identità della nostra città. Grosseto è oggi un esempio virtuoso di inclusione grazie a un lavoro condiviso e costante. In questi anni abbiamo ottenuto risultati concreti: oltre 3mila famiglie hanno potuto vivere il mare in libertà e autonomia, e abbiamo dotato gli stabilimenti aderenti di numerose sedie Job e Sand&Sea. Il mio ringraziamento va tutti coloro che rendono possibile tutto questo”. Dal 27 maggio al 15 settembre, saranno ben 26 gli stabilimenti balneari, tra Principina a Mare e Marina di Grosseto, che metteranno gratuitamente a disposizione una postazione con ombrellone e due lettini o due sdraio. Tra questi, anche lo stabilimento della Polizia di Stato e del Savoia Cavalleria, a testimonianza dell’allargamento della rete grazie all’impegno portato avanti anche dalla Consulta comunale per la disabilità, presieduta da Valentina Corsetti, e del Garante per la disabilità del Comune, Diego Montani. Soddisfatti anche l’assessore al Sociale Maria Chiara Vazzano e l’assessore al Turismo Riccardo Megale che dichiarano: “Oggi si parla molto di inclusione, ma è solo attraverso progetti come ‘Mare per tutti’ che questa parola assume un significato tangibile. Permettere a chi ha gravi disabilità di accedere al mare, vivere la spiaggia, rilassarsi con la propria famiglia è la dimostrazione che è possibile fare un turismo che non esclude, ma che abbraccia la diversità come ricchezza”.