I “Grandi dell’Amiata” ; Giuseppe Di Emidio, “catalizzatore” di tante speranze badenghe
di Antonio Pacini
Nella storia dell’Amiata ci sono stati uomini di grande importanza, di cui abbiamo parlato e continueremo a parlare. Sembra proprio che ci sia una comunicazione tra loro, un filo invisibile che li fa esprimere con forza, rendendoli dei riferimenti per tanti. E’ uno dei misteri di questo vulcano che evidentemente è ispiratore di talenti e rivelazioni, di poeti e profeti. Non abbiamo mancato di parlare di documenti di importanza mondiale comparsi nell’Abbazia del San Salvatore, di componimenti poetici amiatini sgorgati dalla penna di Carducci, di Luzi, di Hutton, dell’avventura mistica di Lazzaretti -il barrocciaio che scosse la Chiesa, lo Stato Italiano e la Massoneria- della scelta spirituale del Maestro Norbu, dell’intuizione planetaria di Ernesto Balducci o dell’influenza amiatina su Papa Marcello II, Papa Pio II, su Re Rachis e Carlo Magno, sul corso degli eventi dagli etruschi in poi. C’è una linea che accomuna tutti questi personaggi e tutti questi eventi. E’ una linea esoterica, un linguaggio carpito da pochi che però smuove forze potenti e a volte risveglia le coscienze. L’ultimo grande dell’Amiata ad aver comunicato con questa forza è stato Giuseppe Di Emidio, un uomo che a un certo punto -verso il 2008- sembrava toccato da uno stato di grazia, da un’energia creatrice e coinvolgente che sembrava raccogliere in se le aspirazioni, i sogni, la volontà di molte persone. Questo coinvolgimento ha portato a dei risultati, ha fatto tremare i potentati locali, radunato migliaia di persone in difesa dell’Acqua e fatto venire la Commissione Ambiente della Camera mettendo in difficoltà la multinazionale Enel con le sue pedine. Lo spirito amiatino era tornato a parlare, mettendo a segno delle vittorie, facendo ritrovare coraggio ed entusiasmo e dando inizio a una Lotta di Liberazione contro gli oppressori dell’Amiata. L’entusiasmo ritrovato fu testimoniato dalle due indimenticabili “Notti Bianche” di Abbadia San Salvatore che esaltarono le migliori qualità dei badenghi trovando finalmente in Giuseppe Di Emidio il catalizzatore. Ma chi possiede coraggio e carattere -scrive Hesse- è sempre molto inquietante per chi gli sta vicino ed infatti non mancavano avversari dichiarati e segreti che andavano su tutte le furie, inscenando stupide ripicche per gelosia dell’imperdonabile successo di un uomo che aveva ingranato un’altra marcia. E’ stato tanto il lavoro con il materiale prodotto in pochi anni; le email di Giuseppe arrivavano a migliaia di interlocutori con una forza inedita, con un segreto nascosto tra le righe ma raccolto più o meno inconsciamente. E’ il segreto di chi vede che le cose si possono cambiare e che dona coraggio a chi non ha mai smesso di crederci. Oggi quel linguaggio è a disposizione, la sua è stata una risposta alla voce che ha chiamato altri prima di lui, risalendo la storia nonostante il potere contingente abbia sempre cercato di zittirla inutilmente. Chi capisce queste cose ha il dovere di continuare, di meditare su certe parole, su quello stato illuminato che tocca grandi personaggi in un determinato momento della vita, per rispondere egli stesso al richiamo. Non c’è niente di perduto quando delle sensazioni particolari sono state provate almeno una volta; quella forza entusiasmante può sfociare nuovamente creando le condizioni favorevoli grazie alla volontà, e sarà ciò che succederà. Per qualcuno si chiamerà Nemesi. Il sogno di Liberazione non si è spento ed i Grandi della nostra montagna non sono personaggi inattivi del passato. Essi sono ben presenti nel pensiero e nell’azione di alcuni di noi Fratelli d’Amore dell’Amiata.
Buona Pasqua di Resurrezione dall’Amiata Libera.
“L’energia crea le cose. Noi al di là di ciò che sappiamo, o crediamo di sapere, abbiamo l’energia che cambia la realtà? La chiesa la chiama Transustanziazione, l’Alchimia Trasmutazione, io la chiamo Montagna Sacra” (Giuseppe Di Emidio)