Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno discute la proposta di realizzare un grande parco agro-fluviale

Realizzare una cerniera di collegamento tra i territori affacciati sul Canale Maestro della Chiana, magari ampliando la collaborazione e il coinvolgimento a tutti  i comuni rivieraschi, per disegnare un  maxi contenitore dove  ambiente e agricoltura, natura e attività umane, storia e cibo, cultura e sport, relax e didattica, possano fare sistema e amplificare la capacità attrattiva dello splendido territorio sottratto alla palude dall’ingegno umano. E’ su questo tema che il 16 marzo, da remoto per ragioni di sicurezza sanitaria, hanno deciso di interrogarsi e riflettere gli stakeholder del Contratto di Fiume Civis Chiana. Soggetti pubblici e privati, associazioni, ordini e organizzazioni professionali, professionisti,  imprese, cittadini, insieme al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno,  valuteranno, nel corso di un webinar , le opportunità che potrebbero maturare dalla  nascita di un parco agro-fluviale.Lo faranno partendo dalle  esperienze già avviate con successo in altre aree della regione e della penisola.A tirare le conclusioni  del webinar sarà Lucia De Robertis, Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Toscana.  “A poco più di tre anni dalla firma del Contratto di Fiume è giusto porsi  nuovi obiettivi su cui lavorare.  Dopo aver affrontato i temi della difesa idrogeologica, dell’adozione di buone pratiche per una gestione ecocompatibile della vegetazione ripariale, della distribuzione collettiva dell’acqua per fini irrigui, è arrivato il momento di andare oltre e di pensare al territorio come un bene da promuovere e valorizzare in modo unitario e condiviso. Il parco agro-fluviale potrebbe essere una leva da utilizzare? È il tema che vogliamo sviluppare e approfondire assieme durante questo webinar”,commenta  Serena Stefani (foto), Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno