Internet veloce : a Casole d’Elsa realizzata una rete di oltre 45 chilometri

di Walter Fortini

Veloci come in città, a volte pure più veloci: fino ad un gigabit al secondo da fisso. Anche a Casole d’Elsa, in provincia di Siena, la Regione ha portato la banda ultralarga fino alla soglia di casa: il che permetterà di sfrecciare su internet con tutta comodità. I lavori sono stati terminati nei mesi scorsi, ad aprile, e da luglio i cittadini possono chiedere l’attivazione del servizio. Basterà scegliere uno degli operatori che sfrutteranno la rete, pubblica, realizzata da Open Fiber e che l’azienda avrà in concessione per venti anni.  A Casole sono stati stesi quasi quarantasei chilometri di cavo di fibra ottica per connettere 1680 edifici. La tecnologia è quella Ftth, con la fibra fino a casa per l’appunto, quella che consente appunto la velocità maggiore. Ventidue chilometri sono di rete che ha sfruttato cavidotti che già c’erano e  solo per sette chilometri e mezzo sono stati necessari nuovi scavi. , appena il 16 per cento dell’intero progetto. Altri 732 edifici, quelli più lontani e isolati, navigheranno grazie al wireless (tecnologia Fwa). Le frazioni interessate sono quelle cosiddette a fallimento di mercato, quelle cioè dove gli operatori privati, per la presenza di troppi pochi residenti od attività economiche,  hanno rinunciato ad investire (le sole dove il pubblico può intervenire). Oltre al capoluogo si tratta di Cavallano, Pievescola, il Merlo, La Corsina, Lucciana, Monteguidi e la zone industriale “il Piano”. I lavori sono costati 1 milione e 51 mila euro.   “Portare la fibra ottica e garantire veloci e velocissime connessioni ad internet da fisso significa rendere le aziende più competitive e i territori più attrattivi, rispetto magari ad altre regioni d’Italia dove la fibra ottica potrebbe arrivare più tardi“ sottolinea l’assessore all’innovazione della Toscana, Stefano Ciuoffo. Vuol dire promuovere l’industria 4.0 pure in aree periferiche. Ma la fibra ottica rende semplicemente più comoda anche la vita di ogni giorno ai cittadini, che possono utilizzare da casa molti servizi on line, per dialogare ad esempio con la pubblica amministrazione, per la didattica a distanza o per il loro svago e divertimento. Portare la fibra ottica è come realizzare un tempo strade che collegavano i borghi alle città e alle grandi direttrici, aiutando a contrastare lo spopolamento di quelle aree.  “E alla fine – conclude l’assessore – è anche una questione di democrazia, perché il riconoscimento dei diritti di ciascuno di noi passa attraverso la qualità dei servizi e le opportunità che siamo in grado di offrire, sia che uno viva in una città metropolitana sia che risieda nel borgo in campagna, sulla costa o in montagna.  Le infrastrutture digitali sono essenziali in questo. Senza internet e senza connettività siamo condannati ad essere periferia. La fibra è una grande strumento di democrazia e chi non è connesso rischia di non esistere. Ma la infrastrutture servono a poco se non le sappiamo utilizzare. Vanno riempite di contenute e servizi. Ed anche questo sarà un nostro impegno”. Intanto il primo passo è connettersi. I clienti interessati non dovranno far altro che contattare un operatore (tra quelli presenti sul sito www.openfiber.it) e scegliere il piano tariffario a loro più adatto. Open Fiber infatti opera infatti nel mercato all’ingrosso e non vende al cliente finale. Sarà  l’operatore selezionato a contattare l’azienda, che fisserà un appuntamento con il cliente per portare la fibra ottica dal pozzetto stradale fin dentro l’abitazione. Dopodiché non resterà che iniziare a navigare.

La fibra in 254 aree a fallimento di mercato
“La Toscana è stata tra le prime Regioni in Italia ad impegnare risorse pubbliche e mettersi al lavoro per portare la banda larga prima e poi la banda ultra larga nelle aree cosiddette ‘bianche’ a fallimento di mercato” aggiunge ancora l’assessore Ciuoffo.  Per la fibra ottica la gare sono state due: la prima (25 milioni di risorse regionali, altri quattro di fondi ministeriali) ha interessato oltre 53 mila edifici di undici comuni pilota, quello dove più alto era il rapporto tra popolazione ed aziende agricole e industriali. La seconda gara, che prevedeva un investimento da 55 milioni e infrastrutture per 170, se l’è aggiudicata Open Fiber ed è quella che ha interessato anche Casole d’Elsa.  I comuni complessivamente coinvolti nell’intervento regionale sono 254, la quasi totalità dunque della Toscana. Naturalmente in diversi casi riguardano solo alcuni borghi o case sparsi. La stima, quando tra il 2018 e il 2019 i lavori sono stati programmati, era di 784 mila cittadini interessati e 640 mila abitazioni e imprese. In una dozzina di comuni nel frattempo gli operatori privati hanno fatto investimenti, ma i numeri delle aree bianche coperte rimangono altissimi. Ad oggi  sono già 77 i comuni  della gara Open Fiber dove i servizi di internet veloce sono disponibili e vendibili. A questi si aggiungono i dieci del primo bando.

Comuni delle province di Arezzo, Grosseto e Siena delle aree a fallimento di mercato dove ad oggi sono disponibili servizi in bandaultralarga (intervento Open Fiber):

Provincia di Arezzo
Anghiari, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chiusi della Verna, Foiano della Chiana, Loro Ciuffenna, Lucignano, Marciano della Chiana, Monte San Savino, Monterchi, Ortignano raggiolo, Sansepolcro, Talla, Terranuova Bracciolini

Provincia di Grosseto
Arcidosso, Campagnatico, Castell’Azzara, Cinigiano, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Montieri, Pitigliano, Roccalbegna, Santa Fiora, Scansano, Scarlino, Seggiano, Semproniano, Sorano

Provincia di Siena
Asciano, Buoncovento, Casole d’Elsa, Chianciano Terme, Chiusi, Montalcino, Montepulciano, Pienza, Rapolano Terme, San Casciano dei Bagni, San Quirico d’Orcia, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena, Trequanda

Comuni connessi con il primo bando finanziato dalla Regione: 
Cerreto Guidi, Capalbio, Castel del Piano, Monterotondo Marittimo, Roccastrada, Altopascio, Porcari, Bientina, Pomarance e Santa Croce sull’Arno.