Massa Marittima: il 19 febbraio incontro in biblioteca con Nogaye Ndiaye, autrice del libro “Fortunatamente nera”
Mercoledì 19 febbraio, alle ore 17, alla biblioteca di Massa Marittima Gaetano Badii, si terrà un incontro con la scrittrice Nogaye Ndiaye, autrice del libro “Fortunatamente nera. Il risveglio di una mente colonizzata”, HarperCollins editore, 2023. Ad intervistare l’autrice saranno Roberta Pieraccioli, direttrice della Biblioteca comunale “G. Badii” ed Eva Tanagli, di PromoCultura. L’iniziativa è promossa dal Comune in collaborazione con la Libreria Matozzi. Il giorno successivo, giovedì 20 febbraio, Nogaye Ndiaye incontrerà gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’ I.C. Don Curzio Breschi che hanno letto il libro. Nogaye Ndiaye è un’autrice di origini senegalesi, nata e cresciuta in Italia, in provincia di Milano. Laureate in giurisprudenza, è un’attivista femminista e antirazzista. Nel 2023 esce il suo primo saggio per HarperCollins: Fortunatamente nera. Il risveglio di una mente colonizzata. Fin da piccola, Nogaye si è chiesta quale fosse il suo posto. Nonostante avesse una casa, una famiglia, degli amici, si è sempre sentita in bilico tra due mondi. Nata in Italia da genitori di origine senegalese, cresciuta in un paesino di provincia, Nogaye ha assorbito tutto il pregiudizio e il rifiuto che la nostra società riserva a chi è “straniero” e ha istintivamente cercato, con tutta sé stessa, di appartenere a una maggioranza che la faceva sentire diversa. Per anni ha addotto scuse per non recarsi in Senegal a conoscere la sua famiglia allargata; per anni ha sofferto per il suo aspetto “sbagliato”; per anni si è fatta chiamare con un altro nome, Noghina. Ma Noghina e Nogaye sono due anime della stessa persona, due anime che si sono sfuggite, si sono date battaglia, ma alla fine si sono abbracciate e ricomposte come tessere di un puzzle. Per arrivarci, però, c’è voluto un doloroso quanto liberatorio percorso per smantellare il razzismo interiorizzato nel tempo: un percorso fatto di letture, studi, incontri, esperienze. E, soprattutto, di due viaggi in Senegal che le hanno cambiato la vita. Non solo Nogaye si è riappropriata della sua identità, ma ha trovato l’ispirazione e lo slancio per diventare attivista per i diritti civili e sociali.