Montepulciano: Ospedale di Nottola ; FP CGIL Siena, “a rischio collasso nel 2025”
“Se il 2024 è stato un anno nero per quanto riguarda le assunzioni, il 2025 rischia di diventare l’anno in cui l’Ospedale di Nottola collassa”, così in una nota la Fp-Cgil di Siena aggiungendo :”da tanto tempo assistiamo ad una sostanziale marginalità della Val di Chiana Senese, e di tutte le altre zone periferiche dell’area vasta Toscana sud est, dalle strategie assunzionali: una situazione figlia soprattutto dei tagli alla sanità e delle norme che limitano la spesa per il personale sanitario e che colpiscono specialmente le aree cosiddette periferiche e gli ospedali medio piccoli. La scelta di tornare ai livelli di personale pre-Covid è una decisione folle: significa non aver capito niente del dramma che la sanità italiana ha vissuto e retrocedere da un potenziamento che la pandemia ha rivelato come necessario ed urgente. Il personale non ce la fa più per i carichi di lavoro eccessivi e per le carenze strutturali e se la qualità dell’assistenza rimane elevata è solo per lo spirito di servizio dei lavoratori: tuttavia più di un professionista ha già segnalato che con gli attuali carichi di lavoro è sempre più difficile garantire standard accettabili di sicurezza e di qualità delle cure e dell’assistenza.Anche sul fronte della prevenzione delle aggressioni non ci sono passi in avanti, anzi la situazione si è aggravata ulteriormente con un de-potenziamento del personale al Pronto soccorso proprio nei punti di maggiore rischio: le segnalazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, che chiedevano almeno l’istituzione di una vigilanza notturna, non hanno ad oggi trovato riscontri concreti.La situazione di Nottola e della Val di Chiana Senese è un chiaro esempio dell’effetto dei tagli della sanità sui territori periferici e sugli ospedali medio piccoli: tagli indiscriminati, organici ridotti all’osso e diritto alle cure per i cittadini sempre più a rischio. Una condizione che conferma le ragioni – conclude la nota sindacale – dello sciopero generale del 29 Novembre scorso e che dovrà proseguire con ulteriori mobilitazioni se non ci sarà un cambio di rotta.”