Montepulciano Stazione: da domani 3 al 7 settembre la Festa alla Maestà del Ponte. Domenica 7 settembre si corre il 42° Palio dei Somari
Da domani 3 al 7 settembre a Montepulciano Stazione si rinnova l’appuntamento con le celebrazioni in onore della Madonna Regina della Pace, presso la Chiesa della Maestà del Ponte. Si comincia mercoledì 3 con una serata dedicata ai giochi popolari,per proseguire con musica e buona cucinafino a domenica 7 settembre, quando si disputerà la 42esima edizione del Palio dei Somari. Nella tradizionale corsa a dorso di somaro si sfideranno le sei contrade di Montepulciano Stazione: Rione Aventino, dai colori verde-arancio, con il fantino Roberto Catoni (detto Katunz), vincitore dell’edizione 2024,Rione Corbaia, giallo-blu, con Mustapha Bourkaib (detto Musty), Rione Fontago, giallo-rosso, con Maurizio Capitoni (detto Pito), Rione Macchia, bianco-verde, con Stefano Giglietti (detto El Nino), Rione Maestà, bianco-rosso, con Sophia Giomarelli (detta Diavola) e il Rione Stazione, dai colori bianco-celeste, con Elia Lunghini “Prezzemolo”. I fantini saranno ufficialmente presentati venerdì 5 settembre, alle ore 22:00. Domenica 7 settembre,la Santa Messa e la processione in onore della Madonna Regina della Pace apriranno la giornata del Palio dei Somari che si correrà nel pomeriggio, alle ore 15:00.
Alcuni cenni storici
Come riportato dall’Associazione Maestà del Ponte, già nell’800 si teneva presso la Chiesa della Maestà del Ponte una tradizionale Festa e Corsa dei Cavalli in occasione della Fiera al Ponte. Tale Festa consisteva in celebrazioni liturgiche al mattino e si chiudeva con le tradizionali Corse di Cavalli al Galoppo lungo la via Lauretana, oggi via della Madonna. Nel ‘900 le Corse dei Cavalli sono state sostituite dallo storico Palio dei Somari, interrotto nel 1928 e ripreso, assieme alla Festa, nel 1982.Da allora, in maniera continuativa, come attestato dalle cronache locali, la Festa alla Maestà del Ponte e il Palio dei Somari hanno continuato a coinvolgere e appassionare la comunità, grazie soprattutto alla disponibilità eal lavoro dei volontari. Il risultato è una festa che da sempre “è popolare e contadina e tale vuole restare”, secondo la precisa volontà degli organizzatori.










