Monteriggioni: Amadori conferma chiusura dello stabilimento Avicoop . Regione chiede di parlare con i vertici del gruppo Amadori e di aprire un tavolo per garantire continuità produttiva e occupazionale o eventuale riconversione. L’azienda nega disponibilità a stipendi pieni per le prossime settimane
Avicoop, società del gruppo Amadori, ha confermato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Monteriggioni in provincia di Siena, dove lavorano duecento lavoratrici e lavoratori, otto su dieci avventizi a tempo determinato e con un accesso ristretto agli ammortizzatori sociali, possibile solo nel 2025, e dunque ancora più deboli. Il tavolo di confronto sul futuro dello stabilimento di macellazione e confezionamento di tacchini nel senese, aperto in Regione con la partecipazione di sindacati, istituzioni e proprietà, ieri sera era stato sospeso per una notte e una mattina in attesa di una risposta dell’azienda riguardo le proposte avanzate: prima fra tutte una garanzia, per almeno le prossime tre settimane, sul reddito degli addetti, che da tre mesi lavorano solo un giorno e mezzo a settimana. “Chiudere una stabilimento come quello di Monteriggioni avrà ricadute negative sull’attività agricola di una parte importante della Toscana: il nostro impegno è a salvaguardare produzione e tutela del territorio” ha spiegato la vice presidente della Toscana, Stefania Saccardi. “Quella chiesta all’azienda sugli stipendi – ha sottolineato Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani sulla crisi e il lavoro – era una misura di sostegno da avviare parallelamente ad un percorso, auspicato anche da Comune e Provincia, per garantire la continuità produttiva ed occupazionale, piena, in un territorio fragile: esplorando anche nuove possibili soluzioni industriali, con la Regione pronta a dare il proprio supporto in una riconversione del sito ma con un impegno forte anche di Amadori e dell’azienda, per la responsabilità sociale che un’impresa ha”. “La risposta purtroppo – hanno concluso Fabiani e Saccardi – è stata nei fatti una chiusura e una non disponibilità. Ne prendiamo atto, con rammarico. Il tavolo e l’impegno a trovare una soluzione da parte nostra chiaramente rimangono e chiederemo adesso di poter parlare direttamente con i vertici del gruppo Amadori”. Sul tavolo rimane la ricerca di ammortizzatori sociali per il futuro e il mantenimento in attività del sito. Fabiani ha infine avvertito: “con la chiusura di Monteriggioni si potenzierà probabilmente l’attività nello stabilimento di Cesena: di fatto una delocalizzazione, che la legge proibisce”.