Musei di Maremma: sabato 16 novembre visita ad Arcidosso per scoprire la cultura orientale e tibetana del Merigar e il museo MACO. Nuova tappa  del progetto di turismo esperienziale “In Segni”

Nuova tappa sabato 16 novembre del progetto di turismo esperienziale “In Segni” pensato per abbattere le barriere comunicative e permettere anche alle persone con sordità di conoscere e apprezzare il grande patrimonio archeologico, artistico e ambientale della Provincia di Grosseto. Un’iniziativa promossa dal sistema Musei di Maremma, come capofila il Museo archeologico e d’Arte della Maremma, in collaborazione con SP ENS Grosseto (Ente Nazionale Sordi) sezione di Grosseto e finanziamento della Regione Toscana grazie al contributo del bando “Sistemi”. Un’iniziativa che consiste in una serie di visite guidate, ogni volta in un luogo diverso della rete dei Musei di Maremma, con una interprete LIS per la lingua dei segni, oltre ad operatori museali e guide turistiche del territorio. Dopo la prima escursione alla fine di ottobre a Montepescali e al Giardino Viaggio di Ritorno a Castiglione della Pescaia, la seconda visita del progetto per l’autunno del 2024 è sul Monte Amiata. Sabato 16 i partecipanti all’escursione possono visitare Merigar, centro importantissimo della cultura tibetana immerso nella natura alle pendici del Monte Labro fondato nel 1981 come primo Gar Dzogchen europeo. Successivamente la visita si sposta ad Arcidosso per il pranzo seguito da una visita al MACO (Museo di Arte e Cultura Orientale)gestito dall’Associazione Culturale Comunità Dzogchen di Merigar. Il museo si trova all’interno della Fortezza Aldobrandesca e promuove e conserva la collezione Namkhai composta da opere d’arte, oggetti di artigianato e di costume, oggetti votivi di valore culturale ed etnografico che aiutano a divulgare e far conoscere il patrimonio culturale orientale e himalayano. “Siamo molto felici di proseguire con questo progetto – ha dichiarato Irene Lauretti presidente dei Musei di Maremma – che conferma la nostra attenzione all’accessibilità e all’inclusione dei luoghi della cultura. Il superamento delle barriere non solo architettoniche ma anche cognitive e sensoriali è un requisito sempre più importante. Per il nostro sistema la sfida è quella di portare un nuovo pubblico all’interno dei musei dove può godere di arte, archeologia e quindi di una bellezza – ha concluso – che aiuta ad avere una migliore qualità della vita e un maggiore benessere”.