Perugia: manifestazione sindacati e Pd Castiglione del Lago e Unione comuni Trasimeno contro il “piano di smantellamento della sanità deciso dalla giunta della regione Umbria”. Piano che prevederebbe anche di “privare il Trasimeno dell’ospedale di Castiglione del Lago”
Il Partito Democratico del Trasimeno e l’Unione Comunale del Partito Democratico di Castiglione del Lago hanno aderito e partecipato alla manifestazione regionale che si è tenuta oggi a Perugia promossa da CGIL e UIL. Molti i cittadini castiglionesi e del Trasimeno presenti al corteo, uniti da una uno striscione: “L’ospedale non si tocca: la sanità del Trasimeno già è stata depredata”. La mobilitazione è arrivata dopo l’ennesimo atto della Giunta Regionale che “mina la sanità pubblica e che ha- sottolinea una nota del Pd locale – l’intenzione di privare il Trasimeno dell’Ospedale di Castiglione del Lago. Infatti la giunta regionale ha deciso, con un diktat di altri tempi, di smantellare gran parte del sistema sanitario pubblico dell’Umbria in nome di una finta “razionalizzazione” per togliere servizi e prestazioni probabilmente per scongiurare il commissariamento che potrebbe arrivare dopo le indagini della Corte dei Conti sulla attuali condizioni dei conti del bilancio regionale.Si riducono prestazioni e servizi tra cui anche l’ospedale territoriale del Trasimeno di Castiglione del Lago. Scelte che la Giunta Regionale non ha avuto nemmeno il coraggio e la decenza di portare all’attenzione del Consiglio regionale e, quindi, della comunità regionale ”. Pertanto il PD del Trasimeno e l’Unione Comunale del Partito Democratico di Castiglione del Lago sostengono e rilanciano la battaglia dei Sindaci del Trasimeno e chiamano a raccolta tutte le forze politiche e sociali “affinché ognuno si mobiliti chiedendo alla Giunta Regionale dell’Umbria di recedere da tale folle impostazione che ha il solo scopo di mettere una pezza ad una scellerata gestione della sanità umbra facendola pagare ai cittadini in termini di costi e di forti disagi. Il diritto alla Salute non può essere legato alle capacità economiche dei singoli ma è un diritto costituzionale che deve essere garantito a tutti e in pari misura.Il famigerato piano, l’ennesimo imposto e importato chissà da dove, deve essere ritirato e aperta una fase di concertazione istituzionale e territoriale affinché ogni forza politica – conclude la nota -si assuma le proprie responsabilità dichiarando la propria pubblica posizione di fronte in merito ai cittadini. “