Pienza: scomparso Andrea Cresti, cofondatore e ispiratore del ‘Teatro Povero’ di Monticchiello

E’ scomparso Andrea Cresti, cofondatore, ispiratore, autore, regista e molto altro ancora del  ‘Teatro Povero’ di Monticchiello, frazione di Pienza. “Fin dai primi anni ’60  avrebbe potuto investire in mille modi i suoi molteplici talenti; decise però – ricorda un post della compagnia del Teatro Povero  – di porli al servizio di un’impresa che allora sembrava impossibile, utopica, visionaria: costruire un luogo ed un modo in cui, partendo da un paesino sperduto e periferico, persone di ogni estrazione e cultura potessero riconoscersi, confrontarsi, raccontarsi, attori di se stessi e delle proprie vite nell’originale formula dell’autodramma, in cui personaggi ed interpreti si confondevano tra loro, creando e inventando continuamente uno spettacolo nuovo, cangiante, mai definitivamente ultimato e completato. In quella che allora sembrava solo una combriccola di compaesani in un’Italia in rapido mutamento, forse nessuno aveva intuito come Andrea le potenzialità espressive, che andavano ben oltre i limiti di un dopolavoro ricreativo o una sagra tradizionale a carattere storico… Si deve in gran parte ad Andrea e al suo innato carisma la costituzione di una coscienza collettiva della nostra compagnia e comunità, una coscienza in grado di coinvolgere, incuriosire ed attrarre una compagine eterogenea di amici e simpatizzanti, senza per questo nascondersi difficoltà, errori e mancanze. Impossibile dar conto qui di una storia di oltre mezzo secolo, dei suoi momenti felici e delle battute di arresto, delle speranze e delle delusioni, delle trasformazioni continue e profonde nel potenziale umano coinvolto, nelle idealità espresse; ma non vi è dubbio che Andrea Cresti ne sia stato l’interprete più convinto, lucido e prolifico. Da artista qual era, ha dato tutto se stesso a quella che considerava una sua creatura collettiva, portando insieme la consapevolezza che non vi sarebbe stato un modo indolore di distaccarsene, come infatti purtroppo è stato negli ultimi anni. Il suo lascito – conclude il post –  è però più importante di ogni dolore, di ogni inevitabile disillusione: la cooperativa di comunità nata sulla spinta di quelle idealità e che ha fatto da esempio a tante altre piccole realtà non solo toscane, gli spettacoli che ancora con fatica e costanza ogni anno vengono messi in scena cercando di preservare fin dove possibile le caratteristiche originarie. La commozione che oggi pervade tutti coloro che di questa compagnia si sentono parte testimonia di uno straordinario rapporto di affetto, che così come piaceva ad Andrea continuerà a segnare il connubio tra storie personali e collettive”.