Pienza: tornato l’“Emporio Letterario”   con tre mesi di ritardo per la Pandemia.“Quest’anno da parte dell’amministrazione c’è stato un grande sforzo per permettere la realizzazione dell’evento e cercare di non fermarci neanche per un anno  – ha dichiarato il primo cittadino Manolo Garosi – . Abbiamo voluto puntare sul valore sociale della cultura, per crescere ed elevarsi intellettualmente”

Di Giulia Benocci

L’ottava edizione dell’Emporio Letterario di Pienza, svoltasi con tre mesi di ritardo per via delle restrizioni sulla pandemia, ha animato la cittadina di Pio II lo scorso fine settimana con protagonisti di altissimo livello e spessore culturale ed un’affluenza di circa 600 persone nell’arco di tutti e due i giorni. Un eccellente risultato per Pienza considerate le restrizioni del distanziamento sociale. Un’edizione ridotta per quest’anno, di soli due giorni rispetto ai canonici tre delle passate edizioni viste le difficoltà, anche economiche provocate da Covid-19; la manifestazione è sempre stata finanziata con gli introiti della tassa di soggiorno che però quest’anno è stata dimezzata dall’amministrazione per andare incontro alle difficoltà delle persone . “Quest’anno da parte dell’amministrazione c’è stato un grande sforzo per permettere la realizzazione dell’evento e cercare di non fermarci neanche per un anno  – ha dichiarato il primo cittadino Manolo Garosi – . Abbiamo voluto puntare sul valore sociale della cultura, queste manifestazioni servono per crescere ed elevarsi intellettualmente, anche per il valore soggettivo, spirituale, etico, simbolico e comunicativo della cultura”. Il primo incontro di questa edizione è stato dedicato alla presentazione del libro su Don Cuba, il prete del popolo, “Don  Cuba, valgo quanto amo” di Lorenzo Bojola, una raccolta di testimonianze e documenti sulla straordinaria vita del parroco di San Frediano, a Firenze, dedito alla comunità ed ai bisognosi. L’incontro si è svolto all’interno del suggestivo Cortile del Palazzo Piccolomini, alla presenza di Sua Eccellenza il Vescovo Stefano Manetti, il quale conosceva personalmente Don Cuba, o “I Cuba”, alla fiorentina, come amabilmente ha voluto ricordare il Vescovo. Presente anche il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Giampietro Colombini che negli scorsi mesi e durante tutto l’anno si è coordinato con il Direttore Artistico di ‘Caffeina’ Giorgio Nisini per la realizzazione del week-end pientino dedicato alla letteratura ed alla cultura. “Per questa edizione abbiamo preferito mantenere un profilo più sobrio per la particolare situazione in cui ci troviamo – ha ribadito il direttore artistico – . Temevamo di non riuscire a organizzare il tutto, e piuttosto che far saltare l’evento di quest’anno abbiamo scelto insieme all’amministrazione di farla di soli due giorni”. A seguire Aldo Cazzullo con il suo nuovo libro, uscito solo qualche giorno fa, “A riveder le stelle Dante, il poeta che inventò l’Italia” annunciato dal giornalista Giorgio Renzetti ,” è sempre un piacere tornare qui, un po’ in ritardo, ma l’importante è esserci e la qualità rimane sempre alta”. Il libro tratta del viaggio di Dante durante la Divina Commedia ed una riflessione sulla società Italia e del contributo che Dante ha dato per crearla. Alcuni passi dell’opera sono stati letti da Stefano Sbarluzzi. Il pomeriggio è proseguito con altri incontri di grande spessore: tra cui Roberto Ippolito con il suo libro“Delitto Neruda”  che parla dell’inchiesta sull’omicidio Neruda e le difficoltà nella ricerca della verità. Poi il grande ospite della giornata Pupi Avati che ha  presentato il suo libro “L’archivio del Diavolo” intervistato dal Direttore Artistico di fronte ad una piazza gremita  La seconda giornata sotto la pioggia (due le location alternative, la suggestiva  Cripta del Duomo e la Sala Convegni del Polo San Carlo Borromeo) ha puntato sul grande atteso, Giampiero Mughini presentato da Angelo Deiana. I due hanno commentato alcuni temi di attualità partendo da “Uffa. Cartoline amare da un tempo in cui accade di tutto” di Mughini. Il giornalista e scrittore si è contraddistinto per la sua pungente verve ed il suo modo di essere diretto con tutti, “ci troviamo davanti una razza umana difficile da capire – ha sottolineato lo scrittore – , non si parla per aggredire e le proprie convinzioni si esprimono senza insulti, perché non danno forza, anzi”. La conclusione della manifestazione si è svolta nella Cripta con gli ultimi tre incontri tra cui Paolo di Paolo, vincitore del premio Viareggio-Rèpaci 2020; la giornalista Maria Rosa Cutrufelli, la quale ha presentato il nuovo romanzo “L’isola delle madri”, di grande spessore etico. Infine  ha presentato il suo ultimo libro “Il tempo umano”, il Direttore Artistico Giorgio Nisini, intervistato da Angela Vegni, pientina doc e grande fan dell’autore.

“C’è una serie di emozioni che Caffeina ci sta trasmettendo – ha concluso il Vicesindaco Colombini – , l’esperienza culturale degli scrittori, ma anche imparare da chi fa questo lavoro da tempo con professionalità e serietà”.