Pitigliano: rinnovabili, il Comune esprime preoccupazione per il rischio di speculazione energetica

“Usciamo amareggiati dall’incontro sulle rinnovabili che si è svolto a Palazzo Aldobrandeschi con gli amministratori locali della Maremma e l’assessore regionale Monni”, è quanto precisa Serena Falsetti (foto), assessora all’Ambiente di Pitigliano. “ Pur apprezzando lo sforzo che sta facendo la Regione per limitare i danni della normativa nazionale, non abbiamo ottenuto- aggiunge – le rassicurazioni che auspicavamo rispetto alle possibilità di limitare il rischio di speculazione energetica e sfruttamento selvaggio, che potrebbe interessare un territorio di confine come il nostro, con cabina primaria, già aggredito dalle tante domande di impianti, in corso di valutazione. Del resto, la suddivisione in aree idonee e non idonee non mette al riparo neppure queste ultime, dal momento che nelle aree idonee viene semplicemente agevolato l’iter burocratico, mentre nelle aree non idonee è più complesso, ma non è detto che non possano esservi installati impianti”. “Non siamo contrari alle rinnovabili per posizione presa – prosegue Serena Falsetti –  e infatti stiamo anche portando avanti un percorso per la costituzione della comunità energetica rinnovabile, ma chiediamo maggiore tutela contro l’invasione di grandi impianti che stravolgerebbero per sempre il territorio e la sua economia. Oggi la Torre Campanaria, che è alta 36 metri, è il punto più alto del nostro skyline. Sono stati presentati progetti con pale eoliche di 210 metri! Le nostre preoccupazioni sono giustificate anche da ciò che è avvenuto in passato, con progetti che non è stato possibile fermare. Un esempio per tutti sono le centrali idroelettriche delle Cascate del Londini: quegli impianti hanno deturpato le cascate e non hanno prodotto un chilowatt in 10 anni. Ho invitato l’assessora Monni a Pitigliano per vedere di persona la situazione.”. “Mi sembra assurdo – aggiunge il sindaco Giovanni Gentili – che ci vengano dati degli obiettivi di produzione da raggiungere e, nonostante ciò, non sia possibile bloccare tutto quello che viene dopo. Noi non intendiamo sfuggire alle nostre responsabilità, siamo pronti a fare la nostra parte. Ma non vogliamo diventare territorio di conquista e su questo non abbiamo ricevuto garanzie. Cercheremo di capire insieme agli altri Comuni dell’area, e ai comitati che ci supportano in questa battaglia, come procedere per mettere un freno a questo tipo di speculazioni.”