Prato: il 68% degli italiani abolirebbe il ‘Teleselling’. Presentata oggi  la ricerca sulla correttezza commerciale commissionata da Estra all’Istituto Piepoli.I risultati mettono in luce le criticità della vendita telefonica, che risulta ingannevole (per il 34%) e inefficace (per l’86%). Presidente Macrì (Estra): “necessario regolare drasticamente il teleselling; Estra non utilizza più questo canale di vendita”

Presentati i risultati della ricerca commissionata da Estra all’Istituto Piepoli per indagare il sentiment dei cittadini a livello nazionale sul tema della correttezza commerciale nel corso dell’evento, organizzato da Estra insieme a QN Economia,oggi a Prato dal titolo: “Quando la correttezza commerciale diventa una scelta di trasparenza, tutela e fiducia nel mercato dei servizi essenziali”.I risultati sono stati presentati da Livio Gigliuto, Presidente Istituto Piepoli.Dopo i saluti istituzionali affidati alla Sindaca di Prato Ilaria Bugetti e l’introduzione di Nicola Ciolini, Amministratore Delegato di Estra, si sono confrontati Francesco Macrì, Presidente di Estra, Silvia Bartolini, Presidente Regionale Codacons Toscana, Ginevra Cerrina Feroni, Vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali,  e Federico Luiso, Assistente del Presidente di ARERA. Una giornata di riflessione e dibattito sulla rilevanza della correttezza commerciale nell’offerta di servizi essenziali, con un focus particolare su energia, telecomunicazioni e altri servizi chiave per le utenze domestiche. In un contesto in cui la fiducia dei consumatori è al centro delle dinamiche di mercato, il rispetto delle regole non è solo un obbligo normativo, ma rappresenta una vera e propria scelta strategica, volta a rafforzare il rapporto con l’utenza e a favorire un mercato più equo e competitivo. Le evidenze della ricerca dell’Istituto Piepoli hanno mostrato che un italiano su tre (34%), all’interno del campione di riferimento, ha subito almeno una volta pratiche ingannevoli, con omissioni di informazioni chiare.  Pratiche che nella maggioranza dei casi si configurano anche come inefficaci, oltre che dannose per i consumatori. Infatti, la ricerca evidenzia come solamente il 14% dei rispondenti abbia dichiarato di aver cambiato fornitore a seguito di una telefonata di vendita e quasi la totalità (92%) ha un’opinione negativa rispetto alle vendite telefoniche. Un quadro che si configura all’interno di uno scenario di assoluta consapevolezza da parte dei consumatori: il report sottolinea come quasi la totalità degli italiani intervistati (85%) ha dichiarato di aver ricevuto almeno una telefonata di vendita e due intervistati su tre (63%) dichiarano di non volerne ricevere o di sentirsi sotto pressione quando sottoposti a tale pratica commerciale. Da molto Estra non utilizza più il teleselling privilegiando altri canali di vendita quali il contatto presso gli uffici al pubblico, l’online, il porta a porta su appuntamento. In linea con quanto raccontano i risultati descritti sopra anche il pensiero sulla possibilità che i servizi di teleselling vengano aboliti. In questo senso, infatti, in maniera omogenea rispetto a genere ed età, il 68% dei rispondenti al sondaggio ha dichiarato di essere “molto d’accordo” o “abbastanza d’accordo” per il divieto di sottoscrizione di contratti commerciali per via telefonica.La ricerca ha avuto anche l’obiettivo di indagare i bisogni degli utenti e, in questo senso, i risultati hanno messo in luce che la trasparenza relativa ai costi risulta essere il fattore principale (53%) che i clienti si aspettano all’interno di un’offerta da parte di un gestore di servizi essenziali. Seguono l’esaustività nella spiegazione delle offerte (43%) e l’accessibilità ai contratti e alle relative condizioni (30%). La presenza fisica sul territorio risulta ancora un fattore determinante, con il 68% dei partecipanti che reputa importante la presenza di sportelli territoriali per l’assistenza commerciale e il 58% che indica lo sportello al pubblico come il canale di vendita privilegiato.  Inoltre, la maggioranza degli intervistati (il 68%) giudicherebbe positivamente l’abolizione della possibilità di effettuare contratti commerciali per telefono. La tavola rotonda ha offerto l’opportunità di ascoltare esperti di rilievo, che hanno condiviso conoscenze e best practices, affrontando i temi della trasparenza e della correttezza come valori fondamentali per migliorare la qualità dei servizi e garantire la tutela dei consumatori. Nicola Ciolini, Amministratore Delegato Estra Spa, ha ricordato che “cCorrettezza commerciale trasparenza sono da sempre al centro delle nostre scelte soprattutto quando si tratta di coinvolgere o entrare in contatto con i clienti. Crediamo che per le aziende come le nostre, che si occupano di servizi essenziali e che nascono dai territori,sia doveroso per prima cosa avere un rapporto di fiducia con i propri clienti. Il convegno rappresenta quindi una conferma del valore che diamo al tema della correttezza commerciale, della disponibilità al dialogo e al confronto per contribuire a promuovere norme e comportamenti corretti sulle pratiche commerciali. La concorrenza nei mercati deve rappresentare un’opportunità, ma nel rispetto di regole certe e uguali per tutti.”Poi Francesco Macrì, Presidente di Estra, ha ricordato che “nei mesi scorsi abbiamo assistito al proliferare di un gran numero di agenzie plurimandatarie che, con lo scudo di operare per conto delle utilities energetiche, hanno posto in essere attività di aggressive e scorrette nei riguardi di utenti troppo spesso disinformati ed esposti a ingiustificati episodi di truffa. In questa giungla di offerte e pseudo-offerte, il mercato energetico ha inevitabilmente perso credibilità e autorevolezza. Per questo motivo è necessario agire per regolamentare drasticamente la pratica del teleselling e della contrattazione telefonica, mantenendo invece la contrattazione digitale o, molto meglio, di persona direttamente in store. Questo per consentire una politica commerciale affidabile, basata su un servizio di prossimità e di reale vicinanza al cliente.”.Quindi per Silvia Bartolini, Presidente Codacons Toscana, “ è assolutamente importante lavorare per “costruire fiducia” nei consumatori. Soprattutto fiducia nel loro potenziale perché si sentano più consapevoli ogni volta che si accingono a stipulare un contratto di fornitura con un gestore elettrico o del gas o telefonico o, piuttosto, quando acquistano qualche bene online”. Infine dopo gli interventi di  Ginevra Cerrina Feroni, Vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali, e di Federico Luiso, Assistente del Presidente di ARERA, ha concluso il confronto Livio Gigliuto, Presidente Istituto Piepoli, secondo cui “i risultati dell’indagine condotta per Estra confermano una necessità crescente tra gli italiani: quella di avere con le aziende dialoghi trasparenti, informativi e non invasivi. Nove italiani su dieci hanno ricevuto chiamate per vendite e in maggioranza ne sono usciti con un’opinione negativa. In molti si sono sentiti sotto pressione. Un’esperienza talmente negativa che due italiani su tre chiedono l’abolizione della possibilità di sottoscrivere contratti commerciali per telefono. Sembra emergere la necessità di un nuovo “patto” tra aziende e cittadini, che ruoti attorno a chiarezza e trasparenza.”