Radicofani: la Posta Medicea tornerà a splendere, iniziati i lavori di restauro del luogo che ospitò Mozart e Casanova
Di Stefano Magi
Un pezzo di storia dimenticato sta per rinascere. Dopo anni di abbandono, la Posta Medicea di Radicofani, imponente costruzione cinquecentesca situata lungo la Via Francigena, sarà restaurata grazie all’acquisto dell’imprenditore californiano Dario Sattui. Un intervento che rappresenta una straordinaria opportunità per Radicofani e l’intera Val d’Orcia, territorio di inestimabile valore storico e paesaggistico, riconosciuto dall’UNESCO. Un’operazione accolta con entusiasmo dal sindaco di Radicofani Francesco Fabbrizzi che da tempo si batteva per il recupero del sito. “Sono felice per il restauro della Villa Medicea, è molto tempo che- ha ricordato – cerco di convincere il proprietario a investire e ora fortunatamente sono iniziati i lavori. È un investimento importante per Radicofani e non solo. Oltre a recuperare uno dei monumenti più importanti del territorio, creerà lavoro e occupazione” . Dopo anni di incuria, finalmente qualcosa cambia: i lavori di recupero sono ufficialmente partiti e porteranno nuova vita a uno dei più importanti edifici storici della Toscana meridionale. La Posta Medicea fu edificata tra il 1584 e il 1587 per volontà del Granduca Ferdinando I de’ Medici, su progetto dell’architetto Bernardo Buontalenti. Originariamente concepita come padiglione di caccia per Francesco I de’ Medici, l’edificio venne successivamente trasformato in una locanda-dogana, nota come “Osteria Grossa”, per offrire riparo e ristoro ai viaggiatori lungo la Via Francigena, principale asse viario che collegava Roma a Canterbury attraversando l’intera penisola italiana. Un luogo di passaggio obbligato per papi, re, artisti e uomini di cultura. Tra gli ospiti più celebri si ricordano Pio VI, Pio VII, Giuseppe II d’Austria, Giacomo Casanova, Wolfgang Amadeus Mozart, Charles Dickens, Thomas Gray e Stendhal. La struttura, con le sue cantine, saloni, stalle e spazi per il riposo, era pensata per accogliere viaggiatori e pellegrini di alto rango. L’esterno dell’edificio presenta una facciata semplice e austera, caratterizzata da un loggiato a due piani, ciascuno con sei arcate. Di fronte alla Posta, si trova una fontana tardo-rinascimentale, realizzata nel 1603 su commissione del Granduca Ferdinando I, presumibilmente su disegno di Buontalenti, adornata con lo stemma mediceo e un’iscrizione che ne celebra la costruzione. Un simbolo di potere e ospitalità che ha attraversato i secoli. Il progetto di recupero prevede un restauro filologico, volto a preservare l’integrità architettonica del complesso e a restituirgli la sua immagine autentica. La struttura verrà reintegrata nel tessuto culturale e turistico della Val d’Orcia con una destinazione polifunzionale, che potrebbe includere spazi per eventi, mostre e attività legate al turismo lento e alla Via Francigena, sempre più frequentata da viaggiatori in cerca di esperienze autentiche. Un’operazione che ha anche un forte impatto economico per il territorio: oltre a restituire alla comunità un gioiello dimenticato, potrà creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo. Dopo decenni di attesa, la Posta Medicea è pronta a risorgere. Un tempo tappa obbligata per chi attraversava l’Italia, oggi si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. Radicofani e la Val d’Orcia si riappropriano di uno dei loro tesori più preziosi, un luogo che torna a splendere non solo per il suo passato, ma per il futuro che lo attende.