San Casciano dei Bagni : i “Pici di Celle” sono un marchio collettivo registrato .La comunità, per proseguire la storica tradizione culinaria, spera di trovare imprenditrici o imprenditori, a cui svelare il “segreto” di questo piatto, disposti ad operare a Celle sul Rigo, condizione questa indicata nel regolamento disciplinare del marchio

Sarà presentato alla stampa e alla cittadinanza, domani sabato 17 dicembre, alle ore 11.30, presso il Teatro della Filarmonica di Celle sul Rigo, il Marchio Collettivo “Pici di Celle”, registrato dalla Società Filarmonica di Celle sul Rigo, per valorizzare il prodotto enogastronomico più famoso della piccola frazione del Comune di San Casciano dei Bagni. Per questo piccolo borgo toscano, che conta sempre meno anime e solo due ristoranti, è difficile tutelare un prodotto divenuto ormai così famoso, soprattutto nelle Terre di Siena. E così, dopo aver ricevuto nel 2013 il Premio Touring, i “Pici di Celle” oggi cercano di fare un piccolo passo avanti, con la registrazione del marchio collettivo. Un marchio, la cui titolarità è della Società Filarmonica e, come specificato nel regolamento, chi vorrà utilizzarlo dovrà realizzare i pici a Celle e secondo le regole stabilite dal disciplinare, regole “segrete” della tradizione cellese.   Alla presentazione del marchio collettivo “Pici di Celle”, domani porteranno il loro saluto: Agnese Carletti, Sindaca del Comune di San Casciano dei Bagni; Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato (in diretta streaming); Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana. Interverranno: Stefania Gori, Presidente della Società Filarmonica di Celle sul Rigo; Vincenzo Amato, Graphic Designer e ideatore del logo dei “Pici di Celle”; Orazio Olivieri, Esperto di tutela e promozione dei prodotti tipici locali, redattore del disciplinare del marchio “Pici di Celle”; Roberta Garibaldi, redattrice del “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano”; Cinzia Marchesini, Antropologa culturale del Ministero della Cultura, Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. “Siamo molto orgogliosi di questo traguardo – afferma Stefania Gori, la Presidente della Società Filarmonica di Celle sul Rigo – sebbene non si possibile stabilire dove siano effettivamente nati i pici, possiamo affermare con certezza che se oggi sono così conosciuti lo si deve a Celle e alla lungimiranza di chi all’epoca decise di valorizzarli. E noi oggi continuiamo a percorrere questa strada, nella speranza che sia da stimolo per lo sviluppo del nostro piccolo paese. Investiremo, infatti, sul marchio proprio per promuovere le attività di Celle che continueranno a produrre pici secondo la tradizione”.“Era il febbraio del 2021 quando inviai una lettera al Ministero delle Politiche Agricole per chiedere consigli su come promuovere e valorizzare i ‘Pici di Celle’ e dopo alcuni incontri mi fu indicata la strada: il marchio collettivo era lo strumento più opportuno da utilizzare – afferma Agnese Carletti, Sindaca di San Casciano dei Bagni -. Da quel momento, insieme alla Filarmonica e a professionisti come il dottor Orazio Olivieri – esperto di tutela e promozione dei prodotti tipici locali – che ringrazio, abbiamo lavorato per arrivare a questo risultato: la registrazione del marchio collettivo. Un risultato che non è un punto di arrivo, ma di partenza, in quanto la nostra speranza è che questo sia da stimolo per l’attivazione di nuove attività imprenditoriali legate ai pici di cui Celle oggi più che mai ha bisogno in quanto gli abitanti sono sempre di meno e si rischia la perdita di una tradizione così importante”.

Un po’ di storia dei “Pici di Celle”

Era il 1970 quando il gruppo dirigente della Società Filarmonica di Celle sul Rigo, nata per garantire una banda al paese, decise, per sostenere la banda stessa e la scuola di musica, di legare il proprio nome ad una festa, una sagra dedicata proprio ai pici, che valorizzasse questo piatto tipico del paese: i pici. Utilizzare l’enogastronomia come motore di sviluppo è oggi scontato, ma non lo era all’epoca, esattamente come non era scontato mettere al centro dell’attenzione un piatto povero della tradizione culinaria locale, pasta allungata a mano fatta solo di acqua e farina. Da allora sono passati oltre cinquant’anni durante i quali la “Sagra dei Pici” è diventata sempre di più famosa in tutta Italia e i pici sono divenuti un elemento identitario culturale della popolazione di Celle, un patrimonio sociale che lega le donne del paese, e non solo, che con grande maestria si adoperano per realizzarli a mano e mettono a disposizione il loro tempo nelle molte occasioni paesane. La “Sagra dei Pici”, che si svolge l’ultimo fine settimana del mese di maggio, attira migliaia di persone provenienti dai più svariati luoghi del mondo, quando queste donne riescono ad “appiciare” a mano circa otto quintali di farina per l’occasione. Ma c’è anche “Celle a Cena”, una cena a base di pici dove, per tutte le vie del borgo, viene apparecchiata una lunga tavolata (a cura dalla locale Pro Loco). Le donne del borgo si ritrovano, così, insieme ad “appiciare”, un’arte questa che si tramanda di generazione in generazione; nonne, mamme e figlie, tutte insieme si ritrovano per portare avanti questa tradizione.

Breve storia di Celle sul Rigo

Posto a ovest di San Casciano dei Bagni, Celle sul Rigo è collocato in una posizione molto più aperta del capoluogo e ha una configurazione urbanistica e geologica diversa. Il suo nome potrebbe derivare dalle numerose grotte che si trovano sotto il paese, le “celle sacre” o “celle vinarie”, usate come rifugi in tempo di guerra e oggi adibite a cantine. Lo schema regolare di vie parallele e perpendicolari, piuttosto inconsueto per un borgo medievale, ha portato a ritenere che il paese sia sorto sulla pianta di un castrum, un accampamento militare romano. Celle sul Rigo è stato un centro importante per la sua posizione strategica: punto di passaggio di alcune antiche vie di collegamento, area di confine prima tra il Comune di Siena e quello di Orvieto, poi tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. La sua posizione è stata nei secoli determinante dal punto di vista sia militare sia commerciale, e grazie a questa il paese ha vissuto una lunga fase di benessere, durata fino alla fine del Diciassettesimo secolo.

I primi documenti attendibili su Celle sono successivi all’anno Mille e confermano che il castello fu sotto il dominio di Orvieto tramite la consorteria dei Visconti di Campiglia, fino alla seconda metà del Quattordicesimo secolo. Nel 1384, Cione Salimbeni, signore di Celle, riuscì a recuperare il possesso del castello e a cacciare i “riformatori”. Nel 1404 il figlio di Cione, Cocco Salimbeni, si dichiarò suddito di Siena e nel 1418 venne firmato l’atto ufficiale di sottomissione del Castello di Celle al Comune di Siena, il cui dominio durò fino al passaggio sotto il Granducato dei Medici, nel 1559.