San Casciano dei Bagni : l’incendio di Celle sul Rigo, il fuoco ha distrutto anni di lavoro e di fatiche, ma gli abitanti sono resilienti e sono già a lavoro per ricominciare

Di Mariella Baccheschi

“Se riesci a domare il fuoco, puoi avere anche la capacità di tornare più forte di prima”. Illuminata da questa massima, una famiglia di Celle sul Rigo, fortemente danneggiata dall’esteso incendio che si è sviluppato nelle campagne  della  frazione di San Casciano dei Bagni sabato 28 luglio,si è rimboccata le maniche e, dopo aver domato il fuoco che ha divorato il frutto di tanti anni di lavoro e di fatiche, si è messa subito all’opera per salvare il salvabile, per ricominciare quanto prima almeno l’attività di ricezione turistica nella struttura che è stata miracolosamente strappata alle fiamme. “Troverai un paesaggio diverso – hanno scritto –  ma con tutti i nostri comfort, servizi e pernottamento”. L’incendio è divampato nelle prime ore pomeridiane in località Cammattole. “Non appena le fiamme sono partite, sono stato avvisato dal mio vicino, perché mi recassi in azienda. Erano le ore 13,54, ma alle ore 14,30 il fuoco si era già propagato nella mia proprietà avanzando tra campi, coltivazioni e bosco fino alle ore 19 circa, quando è stato domato con l’intervento dei canadair”. Le parole sono di uno dei proprietari dei terreni, che sabato pomeriggio sono stati attraversati da lingue di fuoco. “Se l’agriturismo Collomici, il podere La Vittoria, il magazzino e il fienile non sono bruciati – aggiunge – è grazie a noi cinque persone –  i miei genitori, mio figlio quindicenne e un addetto della polizia municipale –  che siamo riusciti a tenere a bada il fuoco perché non si avvicinasse agli edifici, con un tubo di 200 metri per innaffiare l’orto, lungo un fronte di circa 800 metri e intorno al perimetro delle abitazioni e degli annessi agricoli”. Solo così la struttura si è salvata, mentre l’azienda agricola non esiste più. Circa 58 ettari sono andati in fumo. “Distrutta la vigna, bruciate 100 piante di olivo, 150 rotoli di fieno, dieci arnie di api e tutta la pineta, una riserva di popolamento e cattura, piena di cinghiali, caprioli e fagiani”. E aggiunge: “totalmente abbandonati dai soccorsi e dalle istituzioni. Posso solo ringraziare i miei familiari.  In cinque siamo riusciti a fermare le fiamme che stavano avanzando verso l’agriturismo. Se fossero stati presenti gli uomini e i mezzi istituzionali, forse non sarei qui a piangere questa devastazione e tutti gli animali morti”.  E aggiunge: “i vigili del fuoco erano intervenuti verso le 14,30 e sul luogo era affluito diverso personale. Ma il posto era sottovento e il fuoco poteva essere spento rapidamente, mentre le fiamme si dirigevano incontrastate in direzione contraria, verso il paese. La gente a Celle  si rendeva conto di quanto stava accadendo e era sempre più terrorizzata. Io ho fatto tante telefonate per chiedere aiuto, ma non sono stato ascoltato. Quando le fiamme hanno raggiunto le abitazioni, dopo aver divorato oltre 120 ettari di vegetazione e coltivazioni, sono stati i residenti a spegnerle con quello che potevano (tubo per innaffiare, secchi d’acqua, altro, ndr), prima che il fuoco lambisse le loro case”. E, conclude: “Sicuramente denunceremo alla Procura della Repubblica quanto accaduto. Disponiamo di un’ampia documentazione fotografica”.