San Gimignano: biglietto turistico,  comune dice no a introdurre un ticket d’ingresso e a ricette uguali per tutti

“Destagionalizzare, programmare con l’uso della tecnologia e qualificare i servizi per gestire i flussi turistici: queste sono le azioni che stiamo mettendo in campo per gestire i grandi flussi turistici che, finalmente, stanno tornando anche nella nostra Città”. Così il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci interviene nel dibattito aperto dalla proposta del Comune di Venezia di introdurre un ticket turistico di 5 euro a partire dal 2024. “A San Gimignano – dice il sindaco – non introdurremo nessun ticket. Intanto perché non servirebbe a fermare i flussi, e poi perché sarebbe inapplicabile per costi di impianto ed ovvi motivi di natura infrastrutturale, oltre ad avere un costo di personale per i controlli che non ci possiamo permettere”. “Quello che voglio dire – prosegue Marrucci – è che in Italia le Città d’arte non sono soltanto il “modello Venezia”, ma anche tantissime altre città di più piccole dimensioni per le quali, a problemi simili non possiamo dare soluzioni esattamente coincidenti. Per questo diciamo no a ricette uguali per tutti. Servono norme nazionali, pensiamo ai perimetri Unesco come San Gimignano, ad esempio, che consentano ai Comuni, dunque ai Sindaci, di cucire addosso ai centri storici l’abito più appropriato alla singola realtà, lasciando immutato l’obiettivo che ci accomuna tutti: tutelare i nostri beni comuni, favorire la residenza e la vivibilità dei centri storici, salvaguardarne identità ed economie”. L’altro tema all’ordine del giorno è la battaglia ai b&b “mascherati” e al loro proliferare e a tale proposito Marrucci afferma: “I Sindaci si fanno sentire – dice Marrucci – perché siamo senza poteri. Già non sarebbe male, come chiediamo fin dall’introduzione della legge, estendere la norma nazionale valida oggi solo per Venezia anche a tutti gli altri Comuni, consentendo così ai Sindaci di predisporre apposito regolamento da cucire addosso alle singole realtà, in cui poter stabilire un limite massimo al numero di immobili che possono essere affittati e poter stabilire zone e periodi periodo minimi e massimi in cui tali appartamenti possono essere affittati ai visitatori”.“Anche il ddl proposto dal Governo in materia – dice il sindaco di San Gimignano – è un tentativo a cui guardiamo con attenzione, ma al momento insufficiente: va bene il limite a due alloggi per il regime fiscale agevolato, ma dovrebbe valere in generale per ogni proprietario, persona fisica e giuridica; non c’è niente sulla possibilità di “zonizzare”, cioè di porre limiti in particolari aree delle città, così come non servirà il limite previsto di due notti per gli affitti brevi. E poi un’ultima cosa: la vivibilità e la sostenibilità di un consapevole turismo culturale si fa se le persone incontrano le persone e la comunità che ospita. Basta con le scatolette fuori dai palazzi, le persone non sono numeri: sia il proprietario ad accogliere nelle sue abitazioni”.