San Quirico d’Orcia : domani 14 dicembre inaugurazione dell’esposizione permanente di maioliche donate al Comune dai privati Giorgio Botarelli, Alberto Fiore e Paolo Naldi
Torna a rivivere la tradizione della ceramica, la manifattura settecentesca che ha reso grande San Quirico nel passato. Sarà inaugurata domani sabato 14 dicembre (ore 10.30), a Palazzo Chigi, l’esposizione permanente di maioliche donate al Comune di San Quirico d’Orcia da privati Giorgio Botarelli, Alberto Fiore e Paolo Naldi. Un totale di 54 pezzi suddivisi in dieci teche al piano nobile del Palazzo costituirà il nucleo di maioliche antiche da destinare a museo più largamente dedicato alla produzione ceramica di area senese. Alla cerimonia di inaugurazione dell’esposizione permanente e del libro Maioliche a San Quirico d’Orcia, interverranno il sindaco Marco Bartoli, Ugo Sani, Gianni Mazzoni e Carlo Pizzichini. Saranno presenti i donatori delle ceramiche. “Le ceramiche sanquirichesi e più in generale quelle senesi – spiega il Sindaco di San Quirico d’Orcia Marco Bartoli – sono un ponte tra culture, un dialogo tra epoche diverse che si incontrano e si intrecciano. Raccontano storie di artigiani del passato, di mani che hanno lavorato con amore e maestria, tramandando segreti e tecniche da una generazione all’altra. Sono testimonianze di un patrimonio culturale che continua a vivere e a evolversi, arricchendo la nostra contemporaneità con la sua autenticità e profondità. Un ringraziamento a tutti i privati e a coloro che hanno contributo a questo bellissimo progetto”. L’insieme delle maioliche si caratterizza per omogeneità cronologica e coerenza stilistica tra i pezzi che lo compongono, per la quasi totalità inquadrabili nella prima metà del XVIII secolo, e assegnabili a centri di fabbrica del territorio senese, in particolare alla vaseria di Fonte alla Vena di San Quirico d’Orcia, proprietà dei Chigi Zondadari e attiva da fine Seicento per quasi tutto il secolo successivo, o ad officine della città di Siena, sede di botteghe ceramiche fin dal XIII secolo, ridotte a tre, quattro intorno a metà Settecento. Quattro esemplari del nucleo, datati, rappresentano una significativa documentazione cronologica utile ad una precisa collocazione temporale degli altri oggetti della collezione: un piattino, dipinto in prevalente verde ramina, con raffigurato un uccellino tra la vegetazione, datato 1714; un grande piatto, in monocromia blu, con la raffigurazione di una lepre che corre, datato 1727; un piatto in policromia, con mazzetto di fiori al centro e la data 1730; un vasetto biansato, a decorazione floreale policroma, datato 1747.