Sarteano: ricordata Marilisa Cuccia, fondatrice e vicepresidente dell’Istituto per la valorizzazione delle Abbazie Toscane. Il sindaco Francesco Landi ne ha rammentato ‘l’innamoramento’ per l’Abbazia di Spineto che contribuì dal 1989 a far restaurare per farla diventare un luogo di ricettività e di lavoro per tanti sarteanesi

Paolo Tiezzi Maestri , presidente  dell’Istituto per la Valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana, ha ricordato oggi a Sarteano la figura di Marilisa Cuccia, fondatrice e Vice Presidente dell’associazione. All’iniziativa è intervenuto anche il sindaco Francesco Landi sottolineando come “la ‘Signora’, così tutti la chiamano da sempre a Sarteano, sia stata un’infaticabile donna di relazioni. Un talento naturale nel tessere relazioni fra persone e contesti finalizzate a concretizzare progetti: dal cuore, alla testa, alle mani; ora et labora, nel rispetto di quel motto benedettino che lei, insieme all’amato Franco, il Ragioniere, decisero di seguire ed attuare in ogni singolo passo della loro storia di vita toscana e sarteanese che è iniziata nel 1989, anno del primo incontro – e fulmineo innamoramento – con l’Abbazia di Spineto. L’Abbazia, dopo un accurato restauro durato dal 1992 al 2007, e della quale nel 2016 al Teatro Comunale degli Arrischianti festeggiammo insieme i 1000 anni di vita, con lei e Franco è tornata ad essere, in primis, luogo di lavoro. Per tanti sarteanesi e persone del territorio. Luogo di ricettività ed accoglienza fra la Francigena e la Teutonica, elegante, ma, volutamente, semplice ed essenziale. “Abbazia di Spineto incontri e studi”: fin dalla scelta del nome un potente concentrato della filosofia voluta imprimere dalla Signora e dal Ragioniere alla nuova vita della meravigliosa tenuta che sorge alle pendici del Monte Cetona e dalle cui terre sgorga il fiume Orcia. Nelle stanze dell’Abbazia, dalle cantine, alla limonaia, alle sale da ricevimento fino ai sentieri in mezzo ai boschi, ai poderi, agli oliveti e ai campi della tenuta, per oltre trent’anni, sotto la loro guida, sono coesistite –ha fatto sempre presente il primo cittadino -architettura, arte, design d’interni. Quindi musica, poesia, teatro fino ai temi della terra e dell’alimentazione: ecologia, agricoltura, allevamento, erbe, cucina. Senza tralasciare due aspetti sempre presenti e caratterizzanti il loro progetto d’impresa: spiritualità e attenzione al tramandare sapere alle nuove generazioni”.