Senato : interrogazione sen.Dessì (Partito Comunista) ai ministri della Transizione Ecologica e allo Sviluppo Economico sul progetto della centrale geotermoelettrica di Sorgenia nel comune di Abbadia San Salvatore per sapere se il Governo “ non ritenga necessario intervenire anche interessando la Regione Toscana e coinvolgendo le comunità locali, che forti preoccupazioni hanno espresso rispetto ai rischi connessi alla realizzazione della centrale geotermica, al fine di valutare la reale fattibilità del “Progetto Val di Paglia”, onde evitare l’ennesimo scempio territoriale nel nostro paese”
“Il Governo ritiene necessario intervenire anche interessando la Regione Toscana e coinvolgendo le comunità locali, che forti preoccupazioni hanno espresso rispetto ai rischi connessi alla realizzazione della centrale geotermica, al fine di valutare la reale fattibilità del “Progetto Val di Paglia”, onde evitare l’ennesimo scempio territoriale nel nostro paese, rammentando che occorre sempre cercare un equilibrio tra i diversi interessi in gioco: l’interesse collettivo deve porsi sempre e comunque in primo piano e l’economia deve essere solo strumento per il raggiungimento del benessere collettivo e non il fine per realizzare gli interessi di pochi ?”. Questa in sintesi la richiesta avanzata ai ministri della Transizione Ecologica e allo Sviluppo Economico dal senatore del Partito Comunista Emanuele Dessì in un apposita interrogazione dove si ricostruisce la storia del progetto dalla società Sorgenia per realizzare un impianto geotermico denominato “Val di Paglia”,al confine con il sito Unesco della Val d’Orcia. Un progetto che investe un’area di circa 53.400 mq. e prevede l’installazione di un’area di estrazione, due aree di reiniezione dei fluidi geotermici, per un totale di almeno dieci pozzi iniziali, che potrebbero diventare diciassette. Secondo il senatore del Partito Comunista “ il soggetto proponente il progetto avrebbe effettuato solo indagini geofisiche superficiali, mentre la ricerca della risorsa geotermica sarebbe basata esclusivamente sui risultati dei sondaggi effettuati dall’ENEL negli anni sessanta”. Nell’interrogazione si rammenta che “ nel corso dell’iter autorizzativo del progetto presentato da Sorgenia, studi approfonditi, condotti da tecnici qualificati, sembrerebbero far emergere, forti e svariate criticità ed in particolare criticità paesaggistiche legate al pesante impatto visivo, tanto che la Soprintendenza ha espresso ben tre pareri negativi sul progetto di realizzazione della centrale geotermica; criticità ambientali a causa di un non trascurabile rischio sismico, ancor più grave, se si considera che la zona interessata, è già di per sé, classificata zona sismica, oltre a possibili interferenze con il bacino idrico del Monte Amiata e con le vicine sorgenti termali dei Bagni di San Filippo, Bagni Vignoni e San Casciano dei Bagni”. Lo stesso documento sottolinea che “a causa delle criticità sopra rilevate, il progetto ha ricevuto pareri negativi da svariati Enti, oltre la Soprintendenza già citata, anche la ASL territorialmente competente ha fornito il proprio parere negativo, segnalando la mancata valutazione del rischio sanitario; pareri negativi sono pervenuti, da tre comuni, sui cinque territorialmente interessati” e che “in occasione della Conferenza dei Servizi del 23.03.2022 si registra l’ennesimo parere negativo della Soprintendenza, oltre che del Comune di Radicofani, mentre l’Unione dei Comuni, che il 16 febbraio 2022 aveva espresso parere negativo, fornisce inspiegabilmente parere positivo, nonostante alcuna modifica fosse stata apportata al progetto. Nonostante i pareri negativi della Soprintendenza e del Comune di Radicofani (mentre la maggioranza in carica al comune di Abbadia San Salvatore da parere positivo), viene espresso parere favorevole alla valutazione d’impatto ambientale; sarà poi la Giunta della Regione Toscana – conclude l’interrogazione – che avrà l’ultima parola sul procedimento (l’interrogazione è precedente al parere positivo dato dalla Giunta Regionale Toscana) . Pur consapevole che la geotermia è internazionalmente riconosciuta tra le fonti energetiche rinnovabili carbon free ed il suo utilizzo potrebbe andare ad impattare positivamente sul forte fabbisogno energetico del nostro paese, sarebbe auspicabile la diffusione di piccoli impianti di geotermia che non rilascino emissioni nocive, non impattino sui territori, non incrementino il rischio sismico e non inquinino falde acquifere e soprattutto che la costruzione e gestione di tali impianti geotermici siano affidati a soggetti pubblici e non lasciate alla speculazione economica di privati”.