Siena: domani 23 settembre i giovani del FFF saranno in piazza per lo sciopero globale per il clima. A Siena è convocato un presidio in piazza Matteotti . Adesione Sinistra Civica Ecologista

Domani  23 settembre i giovani del FFF saranno in piazza per lo sciopero globale per il clima. A Siena è convocato un presidio in Piazza Matteotti (dalle 10 alle 14). Il gruppo senese del movimento ambientalista invita tutti i cittadini a scendere in piazza e partecipare alla protesta, indetta a due giorni dalle elezioni politiche del 25 settembre.  ”Non tutti sanno che il 2022 è l’anno europeo dei giovani” – dice il portavoce di FFF Siena Manolo Zocco -; è proprio durante questo anno solare che veniamo chiamati a scegliere la nuova classe politica che governerà per i prossimi 5 anni. Eppure, anche in quest’annata, nessuno finora si è occupato veramente delle istanze dei più giovani: la platea politica che dovrebbe udirle, accoglierle, trasformarle in proposta e cambiamento, è vuota .’Abbiamo il disperato bisogno che la protezione ambientale e il contrasto al cambiamento climatico entrino prepotentemente in Parlamento. Abbiamo bisogno che le istituzioni ascoltino davvero il mondo scientifico.Abbiamo bisogno di rappresentanza e di speranza e tutto questo non è possibile senza partecipazione politica, indispensabile per restituire il potere decisionale alle comunità territoriali e alla società civile’. Invitiamo tutti i cittadini a scendere in piazza con noi per confrontarci su trasporti e mobilità, energia, lavoro, edilizia e povertà energetica, acqua”. Sinistra Civica Ecologista  domani sarà al fianco delle ragazze e dei ragazzi  nelle piazze di tante città toscane per il Global Strike For Climate, lo sciopero globale per il clima. “Quello che è avvenuto negli ultimi mesi, prima con la siccità, poi con gli eventi meteo estremi e infine con la terribile alluvione nelle Marche, è lì a ricordarci ancora una volta- dice una nota – che il tempo è scaduto e che occorre intervenire al più presto per affrontare la grave crisi climatica che minaccia il nostro pianeta. Una situazione che nel 2022 si è aggravata ulteriormente con la guerra di Putin all’Ucraina e che ha portato, anche grazie alla speculazione internazionale, all’esplosione dei costi energetici e alla conseguente rincorsa ai combustibili fossili. Le parole non sono sufficienti, occorrono azioni concrete e immediate per ridurre le emissioni di CO2 e limitare il surriscaldamento globale. Domani saremo lì, accanto a tante e tanti giovani che chiedono interventi immediati per il loro futuro».