Siena: Fp-Cgil ,” decisione presa senza confronto e senza dati quella assunta in consiglio comunale con una mozione sull’armamento alla polizia locale”

Dai lavoratori della Polizia Locale della Fp-Cgil, riuniti in assemblea ,riceviamo e pubblichiamo

“ Appare del tutto improvvisa la decisione adottata dal Consiglio comunale di Siena di dotare di arma da fuoco il personale, non essendo stato attivato un preventivo percorso di confronto con il coinvolgimento dei dipendenti e non ravvisando nel contempo criticità o episodi di aggressione nei confronti degli operatori di PL impegnati sul territorio. Una decisione che arriva alla vigilia dell’ingresso in servizio del nuovo Dirigente assegnato all’incarico di Comandante. La Fp Cgil chiede da anni l’avvio di un percorso di confronto sui temi inerenti la Polizia Locale – formazione, organizzazione e sicurezza – senza avere ottenuto risposte, tanto meno da questa Amministrazione, come da noi denunciato anche nel febbraio scorso, il silenzio si è protratto fino ad oggi, nonostante i numerosi e ripetuti inviti all’apertura di tavoli tematici sull’argomento. I percorsi di sicurezza dei lavoratori assumono – e dovrebbero averlo già fatto da tempo – un aspetto primario nello svolgimento di questo servizio, chiediamo perché fino ad oggi è sempre stato rifiutato il dialogo sui numerosi temi che investono la Polizia Locale di Siena. Prima di parlare frettolosamente di armamento abbiamo chiesto a più riprese che si affrontassero le questioni della formazione del personale, manca ad oggi un piano in merito comprensivo di più materie, non esistono protocolli operativi di sicurezza, è carente l’organizzazione del lavoro, l’accesso a banche dati e l’informatizzazione. Ben venga l’intenzione di formare il Corpo, peccato che fatichiamo a crederlo visti i risultati fino ad ora dimostrati, inoltre, la formazione deve essere un elemento costante nel tempo e ad ampio raggio e non richiamata solo in occasione di questo evento. La fuga in avanti dell’Amministrazione denota dunque un’approssimata e superficiale conoscenza delle dinamiche del Corpo di Siena, chiediamo inoltre se esista un problema diffuso di sicurezza basato su dei dati o se dobbiamo pensare che sia solo un posizionamento ideologico. Ricordiamo che i corpi di Polizia Locale attendono da anni la legge di riforma del settore, che anche questo esecutivo nazionale sta rallentando nei lavori parlamentari, è materia discussa da tempo nel settore sia la definizione dei limiti operativi sia la tutela degli agenti legata alla dotazione dell’ arma. Attualmente gli operatori di Polizia Locale  non godono delle stesse tutele di legge appartenenti ai corpi militari e dell’ordinamento civile nazionale: “causa di servizio” ed “equo indennizzo” in caso di aggressione o lesioni permanenti da parte di terzi. L’introduzione dell’armamento, non escluso dalla normativa vigente, dunque, preclude ad un radicale cambiamento dei servizi della Polizia Locale di Siena, in un piano che vorremmo conoscere dettagliatamente. Il porto di arma nella Polizia Locale ha specifica valenza per la sicurezza individuale, a differenza delle forze di polizia statali, a cui è demandata la tutela dell’ordine e sicurezza pubblica. Può apparire dunque quanto mai fuorviante il messaggio che armando la Polizia Locale sia garantito un maggiore tasso di sicurezza nella città. Crediamo che questi temi possano essere affrontati in primo luogo con una preparazione alla mediazione dei conflitti, conoscenze culturali appropriate, norme di riferimento e dati certi, nonché un costante impegno all’aggiornamento professionale in materia di utilizzo dei dispositivi di difesa personale in dotazione non escludendo approfondimenti su presidi alternativi. Tutte tematiche che non sono mai state affrontate in un piano strutturato che possa coinvolgere tutti gli agenti e prepararli adeguatamente alla ventilata mutazione della città. La sicurezza è un argomento che deve trovare una uniformità di vedute anche da parte del governo, istituzioni e tessuto sociale cittadino, al contrario, si rischia di scaricare sui lavoratori della Polizia Locale alcuni problemi di decoro e vivibilità pubblica che l’Amministrazione non riesce ad affrontare nelle sedi opportune e con i dovuti strumenti. Il perdurante diniego al confronto su questi e gli altri argomenti più volte richiesti metteranno questi lavoratori nelle condizioni di esercitare tutte le possibili azioni sindacali previste”.