Stazione AV Medioetruria: coordinamento Pd Valdichiana senese, “i no che non aiutano a crescere”

Dal coordinamento Pd dell’area Valdichiana senese riceviamo e pubblichiamo

“Parlare di una possibile nuova stazione in linea si sta trasformando in una nuova disputa tra guelfi e ghibellini. Bene hanno fatto la politica ed i Sindaci della Valdichiana senese ad individuare un luogo in cui poterla realizzare, in maniera oculata e responsabile, per cui non fosse una cattedrale nel deserto ma vicina a collegamenti esistenti e non rischiasse di isolare un territorio già di per se periferico geograficamente e con servizi non adeguati.Questa scelta ha permesso, e permette, di stare ai tavoli di discussione, di far sentire la voce delle periferie, di tenere alta l’attenzione di un vasto territorio che invece avrebbe rischiato di essere completamente ignorato e di far valere le ragioni di maggiori servizi da subito. Sono molteplici le soluzione proposte, ognuna ha le sue peculiarità, i pro ed i contro, come non si possono ignorare le risorse già impiegate per adeguare le stazioni esistenti (Chiusi ed Arezzo) alle fermate dell’AV che offrono soluzioni immediate al miglioramento dell’offerta del servizio ferroviario. Il Presidente Giani a Siena ha ricordato le caratteristiche di ogni soluzione e si è impegnato a valorizzare i territori che hanno proposte. Ciò è in linea con l’individuazione delle aree interne, una delle quali comprende tutta la Valdichiana senese, alle quali la Regione Toscana sta destinando forti risorse; questo ci fa ben sperare in un’ attenzione particolare perché i nostri territori non siano lasciati soli e per questo faremo sentire la nostra voce. Medioetruria non è una previsione per l’oggi, sono oltre 10 anni che se ne parla e nessuno ha mai visto un progetto fattivo né la sua realizzazione in alcun piano industriale. Gli aspetti da valutare, e non lo diciamo solo ora, sono tanti: ambientali, economici, tecnici ma anche, e soprattutto, politici, di opportunità per lo sviluppo economico, abitativo e turistico della Toscana del sud e parte dell’Umbria offrendo servizi adeguati ai giorni di oggi dove le necessità di mobilità sono molto cambiate e sono in continua evoluzione. Non c’è bisogno solo di AV ma anche di un miglioramento infrastrutturale e tecnologico delle linee ferroviarie esistenti, con lo scopo di ottimizzare i tempi di percorrenza e la qualità dei servizi offerti. Mentre i Presidenti di Regione Toscana ed Umbria, con il tavolo tecnico che si sta attivando, discutono di Medioetruria, bene hanno fatto i nostri Sindaci a sensibilizzare la Regione e le ferrovie su una strategia per collegare il capoluogo della provincia con la provincia stessa. Siena tutta deve farsi sentire, mentre l’ex sindaco De Mossi non ha partecipato alle manifestazioni dei Sindaci della linea Chiusi Siena, dando un segnale importante che deve essere colto e contrastato. È evidente poi che i Sindaci non possono essere lasciati soli in questa battaglia di valorizzazione e richiesta di collegamenti efficienti e al passo con i tempi. Il PD della Valdichiana e quello del Trasimeno hanno attivato una serie di riflessioni per proposte comuni per i nostri territori per la mobilità sia su gomma che su rotaia. Negli anni, il PD è stata l’unica forza politica che ha creduto nella potenzialità della fermata del Frecciarossa nella stazione di Chiusi. Ha lavorato politicamente ad ogni livello per riuscire a portare a casa un risultato che da molti era considerato pura propaganda. Coloro che per anni hanno fatto finta di non accorgersi del lavoro svolto dal nostro partito, oggi si ergono a paladini della fermata del Frecciarossa a Chiusi. Forze politiche che sono arrivate perfino a deridere lo sforzo fatto dal PD, oggi si accorgono dell’importanza strategica dell’operazione. Chiusi, ad oggi, è l’unica risposta di qualità alla domanda di mobilità turistica ferroviaria che riguarda il sud della provincia e oggi, come allora, il PD compirà ogni sforzo per fare sì che torni a fermarsi l’ AV a Chiusi. A fatica ma finché al governo ci sono state le forze di centro sinistra, le fermate nel periodo estivo sono state riconfermate, da 4 anni a questa parte. Adesso al governo c’è la destra; le parole di Salvini sono state chiare: guarderò i numeri, se ci sono rimetteremo la fermata altrimenti no. L’approccio e l’attenzione ai territori periferici non può ricondursi a meri numeri ma agli aspetti socio economici e ai danni che ne deriverebbero dalla soppressione delle suddette fermate, in un momento, tra l’altro, in cui i turisti sono in aumento sul nostro territorio, grazie anche alle importanti scoperte archeologiche degli ultimi mesi. Il PD ha mobilitato i propri rappresentanti politici a tutti i livelli; sfidiamo le forze politiche vicine all’attuale governo a fare altrettanto.Rispetto al Comitato che si sta costituendo a Chiusi, siamo disponibili per un serio confronto che abbia come scopo la richiesta di maggiori servizi, non una sola coppia di treni AV a Chiusi ma almeno due con orari appetibili, la corretta discussione politica delle risultanze del tavolo tecnico, quando ci sarà, l’investimento delle risorse sulle struttura esistenti che possono comunque generare economia nel territorio. Le loro richieste sono le stesse che abbiamo più volte ribadito nelle nostre prese di posizione, al di là della stazione in linea dove, ribadiamo, si deve stare nei tavoli nei quali si decide. L’equazione no alla nuova stazione AV più fermate a Chiusi non è matematica, è solo fumo negli occhi. Per chi vuole marcare il territorio e dire solo no a prescindere il dialogo diventa molto difficile.”