Toscana : aggressioni al personale della sanità ; presidente Giani “avere una polizia regionale sarebbe di aiuto”. Intanto la Regione semplifica le procedure per denunciare on line gli episodi di aggressione . Nel primo semestre del 2024 sono stati 1136 i casi registrati. Trend in crescita
La Regione si ferma a riflettere sulle aggressioni al personale della sanità. Il confronto con direzioni aziendali, professionisti, sindacati ed ordini professionali ha avuto luogo all’Health Campus Meyer di Firenze. Un fenomeno in crescita quello delle aggressioni, da monitorare e non da sottovalutare, da affrontare a monte e a valle: aggressioni nella maggior parte verbali, ma anche fisiche. Il presidente Eugenio Giani rilancia l’opportunità a proposito di una polizia regionale, che oggi non c’è: “un nucleo anche ristretto ma flessibile”. “Sarebbe importante – dice –. Aiuterebbe ad esempio a presidiare i luoghi più delicati e a interrompere sul nascere eventuali aggressioni, anche semplicemente con la presenza di un agente”. Nei pronto soccorso ad esempio o nei reparti di salute mentale. “Chiaramente – aggiunge Giani – la polizia regionale potrebbe essere utilizzata anche per altro: per far rispettare ad esempio le ordinanze della Regione”. Intanto il 25 settembre è convocato un tavolo sulla sicurezza in Prefettura. “E a quel tavolo – anticipa il presidente – chiederò che personale di polizia, carabinieri o vigili urbani presidino ospedale e luoghi a maggior rischio, perchè anche solo vedere una divisa in un pronto soccorso particolarmente ingolfato ed affollato svolge sicuramente una funzione importantissima di deterrenza”. “Si tratta chiaramente di un fenomeno nazionale, non solo toscano – precisa Giani – e se a volte i numeri della nostra regione possono sembrare più alti che altrove è anche perché siamo più bravi a farli emergere, dotati di un osservatorio regionale già prima di quello nazionale, fin dal 2018”. Il fenomeno, che genera grande preoccupazione, è complesso ed ha bisogno anche di interventi a monte. “Le cause sono molteplici ed occorre ragionare su diversi punti – dice l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini –: primo su tutti la necessità di promuovere una cultura del rispetto nei confronti degli operatori sanitari, che lavorano con grande passione, professionalità ed impegno per tutelare la nostra salute e vanno assolutamente rispettati. Va ricostruita una relazione di fiducia tra le persone e il sistema sanitario. Spesso episodi di violenza, verbale od anche fisica, scaturiscono da incomprensione. Vanno educati gli utenti, si è ripetuto spesso stamani, e vanno formati gli operatori, per renderli più consapevoli del fenomeno e fornire indicazioni sui comportamenti da adottare. “Occorre inoltre ragionare su specifiche azioni nei contesti e luoghi più esposti al fenomeno – continua Bezzini –. I dati raccolti dall’osservatorio ci dicono che una percentuale importante delle aggressioni si sviluppa nei pronto soccorso, nei reparti di salute mentale e negli ambulatori delle guardie mediche che di notte sono sole.”
Gli interventi della Regione: segnalazioni on line e misure per la sicurezza
Tra le azioni a valle programmate la Regione sta mettendo a punto una procedura on line, semplificata, per segnalare episodi di aggressione. Consentirà a ciascuna professionista di farlo in autonomia, in qualsiasi momento della giornata e da qualsiasi luogo: basterà avere un acceso ad internet. Le segnalazioni arriveranno in tempo reale ai responsabili per la sicurezza delle singole aziende e automaticamente alimenteranno l’archivio dell’Osservatorio regionale e nazionale, con maggiore celerità e un flusso pressochè continuo.
I numeri
Secondo i dati dell’Osservatorio della Regione Toscana, che monitora il fenomeno dal 2019, nel primo semestre del 2024 sono stati 1136 i casi registrati: 903 aggressioni verbali, 207 fisiche e 26 contro la proprietà. Oltre la metà delle violenze (il 53 per cento) hanno visto gli infermieri come vittime , nel 17 per cento degli episodi gli operatori socio sanitari e per il 13 per cento i medici. La maggiore incidenza, quasi il 45 per cento, riguarda i servizi psichiatrici territoriali. All’interno degli ospedali il settore più esposto è il pronto soccorso. Nel 2023 erano stati 2356 i casi di aggressione complessivamente segnalati: 1769 verbali, 478 fisica e 109 contro la proprietà. Un trend in crescita, con 1258 episodi nel 2022, 817 nel 2021 e 752 nel 2020.