Toscana: ai comuni termali di Chianciano e Casciana Lari un contributo di 600mila euro per la promozione. Intanto la Regione, i Comuni e i sindacati rinnovano il protocollo a tutela dei lavoratori delle terme di Chianciano, Casciana e Montecatini

di Massimo Orlandi

Un contributo di oltre 600.000 euro per la promozione e la valorizzazione dell’attività termale nei comuni di Chianciano Terme (Siena) e Casciana Terme Lari (Pisa). Lo ha deliberato la giunta regionale della Toscana. L’emergenza sanitaria ha condotto il settore a una crisi gravissima non solo per le aziende che operano nel settore ma nell’intera economia dei comuni termali la cui cui struttura socio-economica è strettamente connessa all’attività termale. Il provvedimento assunto dalla giunta ha lo scopo di favorire azioni di sostegno e rilancio di un comparto importante per l’economia regionale come quello del termalismo“E’ importante investire sul futuro già ora, mentre siamo ancora dentro questa durissima sfida della pandemia – ha evidenziato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – ; queste risorse possono stimolare l’avvio di una attività promozionale che permetta a questi comuni che vivono in gran parte di termalismo, di iniziare a attivare una fase di ripresa”.  Dopo la chiusura forzata per la pandemia, gli stabilimenti hanno iniziato a riprendere le proprie attività ma con limitazioni importanti in termini di spazi utilizzabili e di attività praticabili.  “Di qui – evidenzia l’assessore regionale alle partecipate Stefano Ciuoffo – l’esigenza di un sostegno straordinario e urgente i cui risultati potranno rendersi visibili non appena il virus allenterà la sua morsa”.  I progetti di promozione e valorizzazione previsti dalla delibera regionale dovranno servire a promuovere e valorizzare l’attività termale con particolare attenzione alle attività di tipo socio assistenziale con la finalità di garantire più alti livelli di salute dei cittadini.  E su questo stanno lavorando i Comuni e le società termali: azioni di comunicazione che coniugano l’offerta turistica con quella termale per il rilancio dei territori, ponendo attenzione anche all’aspetto di tipo socio-assistenziale.   Intanto la Regione Toscana, i Comuni in cui hanno sede gli stabilimenti e le organizzazioni sindacali di categoria hanno rinnovato il Protocollo d’intesa per la tutela dell’occupazione dei lavoratori delle Terme di Casciana, Chianciano e Montecatini che, firmato nel 2018, era giunto a scadenza. Prevede che la Regione si impegni a porre in essere ogni azione utile alla salvaguardia dell’occupazione. In particolare, si sottolinea che saranno assunte tutte le iniziative per il mantenimento e la continuità dei livelli occupazionali e di reddito del personale.  “In un’ottica di trasparenza – precisa l’assessore regionale alle società partecipate, Stefano Ciuoffo – la Regione opererà analisi di verifica economica e finanziaria dei soggetti privati che investano nel nostro sistema termale. Per questo renderemo disponibili alle organizzazioni sindacali firmatarie del Protocollo i piani industriali e di rilancio delle attività termali, con particolare riguardo alla valorizzazione delle convenzioni con il sistema sanitario regionale nazionale”.  “L’aver rinnovato il Protocollo del 2018, attualizzato e confermato per altri tre anni – affermano Luisella Brotini, Gianfranco Mazza e Marco Conficconi, rispettivamente di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Toscana – è fondamentale per la salvaguardia occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori delle Terme di Casciana, Chianciano e Montecatini.E’ ancora più importante in questa fase in cui la Regione Toscana sta dismettendo le sue quote societarie, ma contemporaneamente ricerca il rilancio dell’attività termale, soprattutto dell’attività caratteristica, anche legata al SSN. Il settore termale, in difficoltà da anni, accentuata dalle chiusure dovute al contrasto al Covid-19, vede col rinnovo del Protocollo la volontà condivisa di ricerca di percorsi e strumenti per la salvaguardia dell’occupazione, del reddito e della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, anche stagionali, degli appalti e dell’indotto che saranno interessati dai vari passaggi societari, ma che restano il vero valore aggiunto del settore”.  Il Protocollo riconferma il Tavolo di coordinamento e confronto permanente, nel quale la Regione, con le Organizzazioni Sindacali, verificheranno l’andamento del settore termale, anche in ambito sanitario, i processi riorganizzativi e di rilancio delle società messi in campo dai soggetti investitori e l’attuazione delle finalità di tutela occupazionale contenute nel Protocollo.