Toscana: case popolari; consigliere regionale Galli (Lega),”errato togliere il vincolo dei cinque anni di residenza per l’accesso alle case popolari: giusto premiare l’appartenenza pluriennale ad una comunità.”

“Riteniamo totalmente sbagliato-afferma Giovanni Galli, Consigliere regionale della Lega-l’intendimento della Giunta toscana che si propone di modificare la Legge regionale 2/2019, che tratta delle disposizioni in materia di edilizia residenziale popolare. In particolare, il punto che noi contestiamo apertamente è l’azzeramento dell’obbligo di essere residenti o lavoratori in Toscana da almeno cinque anni per poter accedere ai bandi di assegnazione degli alloggi in questione. Togliendo l’attuale vincolo, che non è per nulla incostituzionale, come il Pd farebbe, invece, intendere, visto che da oltre 2  anni è pienamente in vigore nella nostra regione-precisa l’esponente leghista-in pratica chi ha preso la residenza da un giorno, avrebbe gli stessi diritti di chi, viceversa, risiede da anni, pagando le tasse competenti. Noi puntiamo ad un criterio di assegnazione, delle peraltro poche abitazioni a disposizione dei cittadini bisognosi (meno del 3% all’anno degli aventi diritto accede ad un alloggio ERP), che vada, dunque, a premiare la consolidata appartenenza ad una comunità. Insomma, tanto per cambiare-insiste Galli-ci troviamo di fronte ad una più che criticabile decisione la quale scaturisce da una classica visione vetero-statalista che tende palesemente a discriminare chi paga regolarmente le tasse locali, come l’addizionale comunale IRPEF, magari da tempo, e che vive da un periodo ragionevole le dinamiche sociali di una comunità. Quindi-conclude Giovanni Galli-chi è almeno da cinque anni parte integrante di una comunità cittadina, è giusto che, in caso d’improvvisa necessità, possa affidarsi alla vigente normativa che chi governa questa Regione vuole, con modalità improvvide, colpevolmente abrogare.”