Toscana : gruppo consiliare regionale Fratelli d’Italia ,” Giani schierato contro l’autonomia differenziata, ha paura di non coprire più i suoi sprechi ?”
Dal gruppo regionale di Fdi guidato da Vittorio Fantozzi riceviamo e pubblichiamo
“Vediamo un grande spiegamento di forze di Giani, Mazzeo e compagnia sull’autonomia differenziata, che sarebbe auspicabile per altri temi. Da parte nostra vogliamo fare un po’ di chiarezza sull’autonomia differenziata, la cui previsione in Costituzione risale proprio alla riforma del titolo V voluto dalla sinistra agli inizi degli anni duemila. Una maggiore autonomia, valorizza i bisogni del cittadino, responsabilizza i governanti locali nella gestione dei soldi pubblici ed è un potente ausilio per la crescita delle comunità territoriali. – la gestione a livello locale del denaro pubblico ne limita o ne evita del tutto lo sperpero. Si tratta di una correlazione storicamente e scientificamente provata, posto che la stessa Unione Europea caldeggia la valorizzazione dei livelli locali di governo. – Si passa da un criterio di “spesa storica” a quello della “spesa standard”. Una piccola rivoluzione copernicana della gestione di bilancio locale. Finora lo Stato pagava i servizi forniti agli enti locali e alle Regioni sulla base di quanto fosse stato speso negli anni precedenti, facendone conseguire che chi spendeva di più aveva di più. Un criterio palesemente irrazionale e inefficiente, utile solo per certe classi politiche locali, per consolidarsi al potere. Un criterio che nessuna impresa adotterebbe. Ora al contrario si passa a un meccanismo razionale di standard nei costi, al fine di evitare diseconomie e spese fini a loro stesse.
– proprio perché la riforma è rispettosa del principio di uguaglianza, si è prevista la definizione dei Livelli essenziali di prestazione (LEP) che vanno garantiti su tutto il territorio nazionale.
– la riforma nulla toglie alle regioni del Sud, ma ne responsabilizza gli amministratori; la situazione attuale non ha affatto consentito di ridurre il divario in termini di reddito e di servizi fra diverse aree del Paese, ma anzi ha solo agevolato rendite di posizione politiche con uno sperpero di denaro pubblico devoluto più alla ricerca del consenso che non al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali.
Dunque, perchè anche il Pd toscano e la maggioranza regionale si oppongono? Oltre che opporsi a una riforma voluta da un governo di centrodestra, non è che l’autonomia differenziata impedisce di gestire i soldi pubblici con clientelismo e senza ritorno di valore per il cittadino? Eppure ,quando si tratta di riforme della Carta costituzionale e soprattutto del bene dei cittadini bisognerebbe saper andare oltre lo spirito di fazione. Del resto, che si tratti di una opposizione del tutto inconsistente è testimoniato dal comportamento , che rasenta l’ assurdo e l’egoismo politico, della giunta regionale della Sardegna, una Regione addirittura a Statuto speciale che si oppone alla autonomia differenziata delle altre regioni”.