Toscana : i pazienti promuovono gli ospedali della regione, il report dell’Osservatorio Prems

Non ovunque si ascoltano i pazienti dimessi dagli ospedali, dopo un ricovero ordinario, per raccogliere le loro impressioni. La Toscana lo fa, dal 2018, con l’aiuto del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Sant’Anna di Pisa; e l’esperienza, la prima in Italia e tra le prime in Europa, ha fatto in questi anni scuola ed è stata presa a modello da altri.
L’osservatorio riesce a fornire informazioni continue e in tempo reale. Ne viene fuori un giudizio sostanzialmente positivo della realtà ospedaliera regionale: l’assistenza ricevuta raccoglie mediamente 89 punti su cento e il 92,4 per cento raccomanderebbe la struttura ad amici e parenti.  Per oltre il 66 per cento il giudizio è completamente positivo: solo l’1 per cento si dichiara completamente insoddisfatto.  Qualche criticità in più viene rilevata riguardo la valutazione della gestione delle paure, ansie e il coinvolgimento del paziente: l’ottimo si ferma poco sotto il 65 per cento. Dal 2018, in cinque anni, sono stati coinvolti in Toscana 355.439 pazienti e raccolti 96.682 questionari.  Nel 2022 il numero dei reparti coinvolti è cresciuto (da 407 a 408) e i pazienti dimessi dall’ospedale che hanno aderito lasciando i loro contatti per partecipare all’indagine  sono stati 122.288, più di quattro su dieci, rispetto ai 64.824 del 2021 (uno su quattro). Quasi il 13 per cento dei pazienti ha dunque espresso la sua opinione e fatto sentire la propria voce.  Nel 2022 in Toscana sono stati raccolti quasi 36 mila questionari e resi disponibili in tempo reale ai professionisti grazie ad una piattaforma web personalizzata. L’Asl Nord Ovest pubblica i risultati on line sul proprio sito, in maniera trasparente: è stata la prima a  farlo. La Toscana Sud Est lo fa internamente tra gli addetti ai lavori, sulla propria rete intranet. Questi dati sono un patrimonio di informazioni enorme da valorizzare.  “La Toscana è stata la prima Regione in Italia a mettere al centro il paziente anche nell’ascolto delle sue opinioni e di eventuali rilievi critici: una delle esperienze più autorevoli a livello europeo – ricorda l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini –  Trentamila pazienti non solo hanno compilato il questionario, dal 2018, ma hanno anche rilasciato ulteriori commenti”. “Si tratta – prosegue l’assessore – di un patrimonio di informazioni utile a migliorarci. Serve a rispondere alle criticità migliorando l’organizzazione sanitaria, ma  anche a valorizzare il personale che costituisce una ricchezza della nostra sanità pubblica. La stragrande maggioranza dei commenti rilasciati ha infatti una valutazione positiva e ai professionisti, medici, infermieri ed operatori socio sanitari, va riconosciuto il merito di questa attenzione positiva al paziente”. “L’ascolto del paziente e le forme di partecipazione dei cittadini non sono un peso, ma uno strumento di governo che qualifica – ribadisce Bezzini , rivolto alla direzioni aziendali, al termine della mattinata – Non è scontato ed è un grave errore pensare il contrario. Le informazioni che raccogliamo, come anche quelle di oggi, sono  funzionali se diventano uno strumento di lavoro: se le utilizziamo per alzare l’asticella, per aggiornare obiettivi e strategie o per stimolare ulteriori momenti di monitoraggio. scoltare consolida anche il rapporto di fiducia con i cittadini.”