Toscana : impianti sportivi, via libera all’unanimità a legge regionale; consiglieri regionali  Vannucci e Sostegni (Pd) e Stella (FI), «nuovi parametri per l’affidamento degli impianti, si punta su inclusività e accessibilità»

 «Con l’approvazione di questa nuova legge in Toscana l’affidamento degli impianti sportivi avverrà tenendo conto delle attività di promozione sociale portate avanti dalle società, dagli enti e dalle realtà locali. La modifica dei regolamenti per l’affidamento degli impianti nasce per mettere al centro accessibilità, integrazione e inclusività come motore di benessere collettivo. La proposta, prima approvata in commissione sanità e oggi all’unanimità dall’Assemblea toscana, è frutto di un lavoro congiunto che va ad aggiornare i criteri con cui si affidano gli impianti sportivi nei territori, puntando sulla valorizzazione dell’offerta sportiva rispetto all’aspetto economico». È quanto dichiarano Andrea Vannucci, consigliere regionale Pd e Marco Stella, consigliere regionale FI, primi firmatari della normativa Disposizioni in merito al regolamento attuativo locale per l’affidamento in gestione degli impianti sportivi. Modifiche alla l.r. 21/2015, ed Enrico Sostegni, consigliere regionale Pd e presidente della commissione sanità e politiche sociali, a margine dell’approvazione della normativa. «Il nuovo regolamento introdotto dalla normativa prevede che l’affidamento degli impianti avvenga in via preferenziale a società e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e federazioni sportive nazionali, nonché a raggruppamenti temporanei tra i predetti soggetti, secondo procedure ad evidenza pubblica – continuano Vannucci, Sostegni e Stella – I criteri valutati saranno la storicità sul territorio e l’esperienza nel settore, il numero dei tesserati alla federazione sportiva di riferimento, i tesserati del settore giovanile, le tariffe e i prezzi d’accesso, l’affidabilità economica, l’organizzazione di attività per i giovani, ai diversamente abili e agli anziani; e ancora, la qualificazione professionale degli istruttori, degli allenatori e degli staff tecnici utilizzati e le modalità organizzative di conduzione, funzionamento e manutenzione dell’impianto. Anche gli enti locali potranno individuare modalità di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione, oltre ad inserire misure volte a favorire il coinvolgimento degli enti sportivi dilettantistici, in modo particolare i soggetti iscritti nei programmi di rigenerazione, riqualificazione e ammodernamento degli impianti sportivi. Diamo vita a una vera e propria riforma di questa materia che coinvolge tutti i territori della nostra regione, numerosissime realtà e una quantità di cittadini crescente. Lo facciamo perché crediamo nella valenza sociale dello sport, uno strumento di salute, di coesione e inclusione che come istituzioni regionali vogliamo promuovere e sostenere».