Toscana in “zona arancione”: mozione gruppo consiliare Fratelli d’Italia, “il Governo si assuma la responsabilità delle proprie scelte, servono ristori immediati”
Una mozione per chiedere ristori immediati per le attività economiche e commerciali danneggiate dalla tardiva comunicazione del passaggio della Toscana in zona arancione. L’hanno presentata i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Gabriele Veneri, primo firmatario, Diego Petrucci e Vittorio Fantozzi. “Chiediamo alla Regione di impegnarsi affinché il Governo si assuma la responsabilità delle proprie scelte, da menefreghisti irresponsabili, soprattutto in questa fase storica straordinariamente complicata per cittadini e imprese -dichiara il Consigliere regionale Gabriele Veneri (Fdi)– . E non si tratta soltanto di mancati guadagni ma anche delle spese sostenute per le ordinazioni alimentari a fronte di centinaia di prenotazioni, poi annullate. La Regione deve pretendere da Roma un atteggiamento più rispettoso nei confronti dei lavoratori ed una comunicazione adeguata sull’applicazione delle misure anti-Covid. Il pranzo di San Valentino si sarebbe svolto principalmente tra congiunti e/o conviventi, dunque con un minimo rischio di contagio e diffusione del virus”. “Il settore della ristorazione, uno dei più colpiti da questa gravissima crisi, ha subito danni enormi da una comunicazione tardiva relativa alla chiusura dei locali: si stimano decine di milioni di euro di scorte alimentari che sono state gettate nella spazzatura. San Valentino poteva essere un’occasione per permettere ai ristoratori dei buoni incassi, che avrebbero contribuito a non peggiorare una situazione economica drammatica- aggiunge Veneri- . Chi prende certe decisioni lo fa con l’arroganza e la supponenza dello stipendio fisso! Non entro, quindi, in questo momento nel merito della decisione, ma nel metodo di comunicazione, un metodo inaccettabile. Per questo, mi metto a disposizione come legale per assistere gratuitamente chi vorrà chiedere i danni. Il nostro ordinamento prevede, infatti, che lo Stato si debba assumere la responsabilità di risarcire i danni provocati dalle proprie decisioni!”. Secondo Diego Petrucci “l’ennesimo stop al turismo invernale, a poche ore dalla programmata riattivazione degli impianti, rischia di diventare la pietra tombale sulla seconda consecutiva stagione sciistica. La chiusura degli impianti è destinata ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull’intera economia che ruota intorno al turismo invernale, dall’alloggio alla ristorazione, dagli agriturismi ai rifugi. Il tempo delle parole è finito, il Governo non può decidere di sacrificare interi settori economici”