Toscana : Ministro Speranza , per la sanità con il  Pnrr arrivano 450 milioni per la regione. Presidente Giani: “si tradurranno in una mini- riforma” 

Una sanità più vicina ai cittadini, dove ‘prossimità’ – l’eredità positiva della pandemia – diventa la parola chiave della presa in carico dei pazienti. Una sanità non più vissuta come un costo ma come un investimento, e dunque non più schiava di tetti di spesa e sottoposti a conseguenti tagli. Una sanità, pubblica, ancora più tecnologicamente all’avanguardia, pure nei servizi, ma dove innovazione e digitalizzazione non lascino indietro nessuno e dunque studiati pensando anche ad anziani e fragili. Una sanità che investa sul personale, perché gli sforzi straordinari di oggi trovino poi gambe nella gestione ordinaria. Della sanità di domani – ma un domani assai prossimo, da realizzare da qui a quattro anni, entro  2026 – si è parlato stamani all’Istituto degli innocenti di Firenze, tra le più antiche istituzioni italiane dedicate all’accoglienza, l’educazione e la tutela dei bambini.  Un’azienda oggi pubblica. E c’era anche il ministro alla salute Roberto Speranza, che ha deciso di iniziare da qui il suo tour sull’uso dei fondi Pnrr destinati alla sanità: oltre 15 miliardi di euro (più di venti con il fondo complementare), di cui 449,5 milioni a disposizione per la Toscana. “Si tradurranno in una vera e propria riorganizzazione dei servizi, di fatto una mini riforma” spiega il presidente della Regione, Eugenio Giani. ”E questi interventi – aggiunge – si sommeranno e saranno in molti casi complementari ad altri finanziati con ulteriori fondi o risorse regionali”. Tre esempi su tutti di questo incrocio il nuovo ospedale di Livorno, rammenta il presidente, su cui la Regione investirà risorse proprie per 200 milioni, Cisanello a Pisa (150 milioni) o Le Scotte a Siena (con altri 40 milioni da ritagliare dal Pnrr).  E poi c’è il programma di telemedicina “Connessi in buona compagnia” La dote di risorse europee e nazionali in arrivo in Toscana servirà a potenziare l’assistenza e la rete sanitaria territoriale (173,6 milioni). In particolare saranno destinati alle case di comunità (104 milioni), evoluzione delle case della salute già da tempo qui tenute a battesimo e dove specialisti di più settori dovranno dialogare (85 interventi già programmati rispetto ad un obiettivo di 70). Serviranno per gli ospedali di comunità (57 milioni) dove prestare cure intermedie  – venticinque gli interventi: 10 nell’Asl Centro, 8 nella Nord Ovest e 7 nella Sud Est –  e serviranno per le centrali operative (12,60 milioni),  una per ogni attuale zona distretto con un’iniezione di nuova tecnologia.“Poi – avverte Giani – è importante però che il Governo accresca nei prossimi anni anche i fondi ordinari destinati a nuove assunzioni e al personale”, per costruire fondamenta solide ai nuovi orizzonti tracciati dagli attuali investimenti.   Ma accanto alla sanità territoriale, da potenziare, c’è pure la scommessa sull’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione: 268,7 milioni da investire in tutta la regione, per l’ammodernamento delle strutture e la sostituzione di attrezzature obsolete (67,6 milioni), per la digitalizzazione (82,4 milioni) e per l’adeguamento antisismico degli ospedali (118 milioni), con 45 interventi da realizzare su 16 presidi coinvolti. E naturalmente c’è pure la formazione: 1,9 milioni con cui saranno finanziate 51 borse di studio di tre anni per medici di medicina generale e 5,3 milioni per corsi sulle infezioni ospedaliere che coinvolgeranno 19.488 operatori. La scelta del ministro Speranza di avviare il proprio tour dalla Toscana non è casuale. “Qui – sottolinea – la sanità pubblica è sempre stata molto solida: un modello positivo di assistenza territoriale con le case della salute e un punto ancora oggi di eccellenza”.  “L’obiettivo fondamentale  – spiega – è trasformare la crisi che abbiamo avuto in questi anni in una opportunità di ripartenza e finalmente abbiamo le risorse che ci consentono di conseguire questo obiettivo. I venti miliardi del Pnrr e i 10 miliardi in più sul fondo nazionale sono strumenti fondamentali che ci possono far rilanciare la nostra sanità”.   Una grande rivoluzione culturale: non più un costo ma un investimento sulla qualità della vita, “per chiudere la stagione dei tagli ed aprire una grande nuova stagione di investimenti”. “Ma – annota Speranza – insieme alle risorse, che oggi ci sono, servono anche riforme e capacità di ascolto”.