Toscana: piano rifiuti; approvato il primo piano regionale. Giani e Monni: “missione compiuta. La Toscana imbocca la strada della circolarità. Potremo raggiungere gli obiettivi comunitari della riduzione al 10% del conferimento dei rifiuti in discarica ed il progressivo incremento, fino al 65%, del riciclo di materia al 2030”

La Toscana ha intrapreso il sentiero dell’economia circolare. Con il voto del Consiglio regionale toscano, è stato approvato a maggioranza Pd e Iv in via definitiva  ,il ‘Piano regionale dell’economia circolare (Prec) – Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati’, principale strumento di indirizzo, programmazione ed attuazione per la gestione del ciclo dei rifiuti. “In questa legislatura – ha affermato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – abbiamo già concluso i lavori ed inaugurato impianti importanti come quello di Montespertoli (Firenze), di Asciano (Siena), di Terranuova Bracciolini (Arezzo), di Peccioli (Pisa); ora con l’approvazione del Piano dell’economia circolare – Piano dei rifiuti, entro il 31 gennaio, potremo accedere a 50 milioni di euro di finanziamenti PNRR, che ci permetteranno di realizzare, in questa legislatura, il più forte e concreto intervento sullo smaltimento dei rifiuti visto in Toscana negli ultimi decenni”. “La Regione – ha aggiunto il presidente – ha abbracciato la sfida della sostenibilità attraverso un piano che ottimizza il recupero di materia prima dai rifiuti e minimizza il residuo. Questo sarà possibile grazie a 19 nuovi impianti, tra realizzati e in corso di realizzazione, che vanno dal riciclo dei rifiuti tessili a quello dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee), fino ad arrivare a piattaforme più complesse come quella di Scarlino, che risponderà alle esigenze del distretto cartario di Lucca gestendo il pulper, oppure l’ossidatore termico che sarà previsto a Peccioli che si candida come uno degli impianti più innovativi per la chiusura del ciclo e il progressivo superamento delle discariche”. “Grazie a questo patrimonio di progetti – conclude Giani – potremo raggiungere gli obiettivi comunitari della riduzione al 10% del conferimento dei rifiuti in discarica ed il progressivo incremento, fino al 65%, del riciclo di materia al 2030. Oggi vediamo il risultato di un lavoro che ha messo al centro la collaborazione istituzionale e l’innovazione tecnologica, stabilendo anche per i rifiuti speciali l’applicazione di principi generali di tutela dell’ambiente e della salute e riservando particolare attenzione al tema della legalità e del controllo”. Soddisfazione da parte dell’assessora regionale all’ambiente Monia Monni per il risultato raggiunto. “Dopo un lavoro lungo 3 anni e 4 mesi – ha detto, ricordando l’inizio dell’iter nel settembre 2021 e lo straordinario percorso di ascolto e partecipazione portato avanti – la Toscana ha approvato il suo primo Piano regionale dell’Economia circolare. Con il voto di oggi manteniamo fede ad un impegno che ci eravamo presi in campagna elettorale con le toscane e i toscani, realizzando così un primario obiettivo di legislatura”.Monni  ha ricordato inoltre le finalità “di questo primo piano regionale dell’economia circolare, che si articola su tre dimensioni. Quella industriale, perché puntiamo verso una filiera innovativa di trattamento, che si alimenta di materie riciclate e recuperate e che guarda alle operazioni ambientalmente più virtuose in termini di trattamento. Quella sociale, perché da una parte puntare sul riuso significa attivare straordinarie forme di economia collaborativa e dall’altra sviluppare una complessa rete impiantistica significa stimolare nuova e più stabile occupazione. Vi è poi la dimensione della legalità che per la prima volta trova spazio in un atto di pianificazione in materia di rifiuti, ma ritenevamo imprescindibile individuare azioni cogenti per aumentare quanto più possibile i nostri anticorpi rispetto ai tentativi di infiltrazione che in ogni parte di Italia interessano ancora il delicato e complesso settore dei rifiuti”.“Questo Piano – ha concluso l’assessora – è infine anche lo strumento con cui si dà concretezza al lavoro articolato e non semplice sul tema delle bonifiche, che vede in Toscana la presenza di siti estremamente complessi, ma che vede al contempo la determinazione dell’amministrazione regionale a sanare ferite dolorose, restituendo pezzi di territorio agli usi legittimi”.