Progetto centrale geotermica in Val di Paglia: sindaci Radicofani,Castiglione d’Orcia, Pienza e San Quirico esprimono  “preoccupazione e contrarietà”. Per “Ecosistema” si tratta di “un importante passo avanti per l’unità della Val d’Orcia e per l’idea comune di sviluppo economico,sociale e culturale dell’area”

I consigli comunali di Radicofani,Castiglione d’Orcia e di Pienza hanno approvato all’unanimità il documento dei sindaci della val d’Orcia sul progetto di una centrale geotermica, sul quale esprimono preoccupazione e contrarietà, mentre quello di San Quirico d’Orcia si è diviso tra i gruppi di  minoranza che lo hanno approvato e quello di maggioranza che ha apportato al documento alcune modifiche.  L’associazione “Ecosistema” , quale coordinamento del gruppo di lavoro del territorio contrario al progetto, ha giudicato il documento approvato dai consigli comunali “un importante passo avanti nella direzione dell’unità della Val d’Orcia e nell’idea comune di sviluppo economico, sociale e culturale dell’area. Inoltre viene apprezzata particolarmente la chiara presa di posizione che definisce la centrale delle ‘Cascinelle’ proposta da Sorgenia contraria in quanto configgente con l’idea di sviluppo dell’area Val d’Orcia”.

Ecco il documento proposto dai sindaci dei comuni interessati 

“In riferimento all’IMPIANTO GEOTERMICO SPERIMENTALE, a ciclo binario a media entalpia che la ditta Sorgenia Geothermal intende realizzare in località Voltole – Le Cascinelle – zona Val di Paglia nel comune di Abbadia San Salvatore, come Sindaci dei comuni facenti parte del Parco Artistico, Naturale e Culturale della Val d’ Orcia intendiamo prendere le seguenti posizioni, sia come Amministratori che come cittadini della Val d’ Orcia. Premesso che: Detto impianto sperimentale è FUORI DAL PERIMETRO DEL PARCO DELLA VAL D’ORCIA; La Val d’ Orcia è Patrimonio Unesco, e come tale incompatibile con lo sviluppo geotermico del territorio. Questo tipo di centrali, sebbene a ciclo binario e a media entalpia, non possono e non devono essere realizzate entro i confini del Parco;Il Piano di Gestione del Sito UNESCO, oltre a definire la geotermia incompatibile con lo sviluppo del territorio e la valorizzazione della Via Francigena, afferma anche che questa “ può rappresentare una minaccia per la conservazione del PAESAGGIO CULTURALE e per i delicati equilibri delle sorgenti TERMALI di BAGNI SAN FILIPPO E BAGNO VIGNONI. – Ribadiamo con forza la vocazione ecologista e verde del nostro territorio, che fa parte di una provincia che è stata riconosciuta, prima area vasta in Europa, CARBON FREE; Crediamo nelle energie rinnovabili, nell’economia circolare e nella green economy, ma ogni scelta deve essere commisurata ai criteri di sostenibilità di un’ area, nel completo interesse dei cittadini e dello sviluppo di un territorio, e non dovrebbe in alcun modo interferire con le linee di sviluppo di territori limitrofi.Pur nel rispetto dell’ autonomia progettuale del Comune di Abbadia San Salvatore e con la consapevolezza che la zona individuata per la realizzazione della centrale non è nel perimetro della Val d’Orcia, come Sindaci del Parco, valutiamo con grande preoccupazione l’ estrema prossimità dell’impianto geotermico alla Val d’Orcia stessa, ed intendiamo esprimere, oggi che siamo nella fase della VIA, una serie di valutazioni inerenti la compatibilità con lo sviluppo a vocazione turistica, paesaggistica e culturale di un territorio che ha, tra l’altro, a ridosso del sito individuato, importanti risorse termali. E’ doveroso, in ogni caso, che ogni garanzia sia fornita in termini di sismicità procurata e subsidenza, i cui effetti negativi ricadrebbero sulle delicatissime aree circostanti.In riferimento alla possibile minaccia verso le aree termali, come dice chiaramente il Piano di Gestione del sito Unesco, andando ad esaminare il PTCP, si vede che nell’allegato F dello stesso, è stata inserita una fascia di “PROTEZIONE AMBIENTALE DI 5 KM DAL PERIMETRO DELL’AREA DELLA CONCESSIONE TERMALE. La fascia di protezione arriva a poche centinaia di metri dal pozzo di reiniezione. Questa fascia di protezione, inserita molto opportunamente nel Piano Territoriale di Coordinamento ci dice chiaramente che bisogna muoversi con grandissima prudenza anche nelle aree immediatamente circostanti, per non avere possibili interferenze che possano scompaginare i delicati equilibri delle sorgenti termali.Siamo andati inoltre ad esaminare la proposta della Delibera n. 516 del 17 maggio 2017 della Giunta Regionale e pubblicata il 24.5.2017 – nel BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA – N. 21 209 – Linee guida per l’identificazione delle aree non idonee all’attività geotermoelettrica in Toscana, dove al punto.Principi e criteri per l’identificazione delle Aree Non Idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia geotermica in Toscana, si elencano al punto f quanto sotto evidenziato: f) in riferimento agli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, le Regioni, con le modalità di cui al paragrafo 17, possono procedere ad indicare come aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti le aree particolarmente sensibili e/o vulnerabili alle trasformazioni territoriali o del paesaggio, ricadenti all’interno di quelle di seguito elencate, in coerenza con gli strumenti di tutela e gestione previsti dalle normative vigenti e tenendo conto delle potenzialità di sviluppo delle diverse tipologie di impianti:i siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO, le aree ed i beni di notevole interesse culturale di cui alla Parte Seconda del D.Lgs. n. 42 del 2004, nonché gli immobili e le aree dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi dell’ art. 136 dello stesso decreto legislativo; – zone all’interno di coni visuali la cui immagine è storicizzata e identifica i luoghi anche in termini di notorietà internazionale di attrattiva turistica; – le aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, in coerenza e per le finalità di cui all’ art. 12, comma 7, del decreto legislativo n. 387 del 2003 anche con riferimento alle aree, se previste dalla programmazione regionale, caratterizzate da un’elevata capacità d’uso del suolo; Constatato inoltre che il “DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA DEI VINI “ORCIA” all’art. 3, recita quanto segue: Articolo 3. Zona di produzione delle uve. – 3.1. La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Orcia” ricade nella provincia di Siena e comprende terreni dei Comuni della Val d’Orcia, ma anche parte di terreni di altri comuni limitrofi, tra cui abbadia San Salvatore come di seguito fino ad incontrare il confine amministrativo di Abbadia S.S. – Piancastagnaio seguendo il corso del torrente “Minestrone” fino a quota “650”, in località Carboncella. Quindi, seguendo la linea di livello di quota “650”, si prosegue all’interno del territorio di Abbadia S.S. toccando approssimativamente le seguenti località: Cerreto, Rovignano, strada provinciale dei Combattenti, fosso del Vivo, Pagliola (dove si attraversa il torrente omonimo), Le Piagge, Le Cascinelle, fosso del Vascio, strada provinciale delle Conie, torrente “Formone”, fino a raggiungere il confine con il comune di Castiglione d’Orcia, sul fosso del Termine”. Analogamente anche il DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA “CASTAGNA DEL MONTE AMIATA” ricomprende all’ART. 3 questa come area di produzione proprio dove è previsto l’impianto geotermico. Come si evince chiaramente dalla delimitazione geografica dei due disciplinari, Località CASCINELLE, dove dovrebbe sorgere il nuovo IMPIANTO GEOTERMICO, è chiaramente inserita tra le aree di pregio per la produzione dei vini DOC Orcia e della Castagna del Monte Amiata. Per quanto sopra evidenziato come sindaci dei  comuni del Parco della Val d’Orcia, esprimiamo la nostra preoccupazione e la nostra contrarietà, rispetto a questa ipotesi di collocazione in quella località dell’impianto geotermico, perchè lo stesso, oltre per gli aspetti suddetti sulla necessaria precauzione per la vicinanza delle sorgenti termali, confligge chiaramente con quanto afferma la delibera Regionale rispetto alle Aree non idonee, sia per i siti UNESCO, per i coni visivi che identificano detti siti e luoghi e per le DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA dei VINI ORCIA e della CASTAGNA DEL MONTE AMIATA che ricomprendono nella loro delimitazione geografica di produzione , proprio Località Cascinelle, nel comune di Abbadia San salvatore. Come Sindaci della Val d’Orcia, pur riconoscendo la legittimità e lo spirito con il quale si stanno muovendo, nel territorio, gruppi di lavoro e comitati sia strutturati che nati spontaneamente, vogliamo ribadire che la nostra attività e le nostre future azioni saranno rappresentative non di una parte, ma di tutta la popolazione che abbiamo l’ onore di amministrare. Per queste ragioni le nostre scelte e le nostre attività saranno sempre nell’alveo istituzionale, nel rapporto con gli altri Enti preposti al controllo, alla valutazione e all’informazione, nel pieno rispetto dell’opinione di tutti”.