Alfonsina, la seconda Orsini alla corte dei Medici.Una donna alla quale non vengono perdonate la scaltrezza e l’intraprendenza, prerogative maschili dell’epoca
Di Gilda Faleri
Alfonsina nasce nel 1472 dal nobile condottiero Roberto Orsini, Conte di Albe, Nola e Tagliacozzo, e da Caterina Sanseverino, Contessa di Capaccio. È molto giovane quando sposa Piero, figlio del Magnifico, un matrimonio fortemente voluto soprattutto da Clarice Orsini per consolidare i legami tra la potente famiglia romana e i Medici. Alfonsina porta una dote cospicua, ben 12.000 scudi, e la cerimonia viene celebrata con grandi festeggiamenti. L’entusiasmo di Alfonsina per la nuova vita a Firenze viene subito smorzato quando capisce che il marito vive all’ombra del grande padre. Dal matrimonio nascono due figli: Clarice che sarà moglie di Filippo Strozzi e Lorenzo, in seguito nominato Duca di Urbino da Papa Leone X. Alla morte di Lorenzo il Magnifico, Piero governa la città per due anni, dal 1492 al 1494, quando viene cacciato insieme alla famiglia. Alfonsina rimane a Firenze, decisa a combattere e a influenzare la politica cittadina. Quando capisce però che la situazione sta diventando pericolosa, raggiunge il marito a Siena e dopo la morte di Piero, avvenuta nel 1503, si reca a Roma stabilendosi a Villa Medici. Da Roma inizia una battaglia legale contro la Signoria di Firenze, per recuperare la dote, che riesce a vincere dopo diversi anni. Con i soldi ripresi acquista diverse proprietà tra le quali la tenuta di Lunghezza presso Tivoli, nella quale sovvenziona una campagna di scavi che portano alla luce statue e reperti antichi. Dopo il matrimonio della figlia Clarice con il banchiere Filippo Strozzi,Alfonsina lo fa nominare dal Papa “depositario pontificio”, ma questa sua magnanimità non verrà affatto ricompensata. Quando vengono cacciati i francesi nel 1512, i Medici possono far rientro a Firenze ed è proprio Niccolò Machiavelli a scrivere ad Alfonsina per darle la notizia della caduta del Gonfaloniere Soderini. Così sarà Alfonsina Orsini a riportare i Medici in città. Rientrata in possesso del suo palazzo in via Larga, Donna Alfonsina inizia una fitta attività governativa. La nuora del Magnifico gode di ottima considerazione da parte del governo fiorentino, tanto che arriva a rivestire il titolo di “Guida della Signoria” per conto del figlio Lorenzo. Firma i documenti politici con la dicitura “documento ufficiale all’ordine di Madonna Alfonsina”. È una vera e propria mecenate e amante dell’arte: allarga la cappella di famiglia a San Lorenzo,restaura la villa di Poggio a Caiano e dà il via ai lavori di bonifica del padule di Fucecchio. Tiene rapporti stretti con il Vaticano e con il pontefice Leone X, il Papa Medici,al quale chiede insistentemente il Ducato di Urbino per il figlio. Così nel 1516 i della Rovere vengono espropriati e Lorenzo diventa Duca. Quando il figlio sposa Madeleine de la Tour d’Auvergne, nata in una nobile famiglia vicina al Re di Francia, Alfonsina segna un altro personale successo politico e strategico. Purtroppo,nel giro di pochi anni, la nuora morirà di parto e il figlio la seguirà poco dopo, lasciando una nipotina di nome Caterina che un giorno diventerà regina di Francia. Nel 1520 si spenge anche Alfonsina a soli 48 anni e Leone X viene nominato erede universale con il mandato, però, di prendersi cura della nipote Caterina. Alfonsina è la prima donna della famiglia Medici a gestire il potere politico, nonostante sia anche una moglie devota capace di amministrare gli interessi familiari e una buona madre che cura attentamente l’educazione dei figli. Alla sua morte, il genero, con poca nobiltà d’animo e molta ingratitudine, racchiude il suo pensiero in questo epitaffio: “Alfonsina Orsini, per la cui morte nessuno porta il lutto, la cui vita tutti hanno sofferto, la cui sepoltura è massimamente piacevole all’umanità”. La colpa di questa donna è quella di ricoprire ruoli tipicamente maschili e per questo non viene perdonata né in vita, né dopo la morte.