Allarme del Consorzio Bonifica 2 Alto Valdarno: la pericolosa pianta infestante “Poligono del Giappone” ha colonizzato circa 25 km di corsi d’acqua valdarnesi . Va fermata con una strategia comune per la sopravvivenza degli habitat autoctoni
Il campanello di allarme è scattato qualche anno fa, quando lungo i corsi d’acqua valdarnesi, ha fatto la sua prima comparsa il ‘Poligono del Giappone’, nome comune della Reynoutria japonica, pianta infestante altamente invasiva . Oggi l’allarme è diventato un pericolo vero e proprio anche nel comprensorio Alto Valdarno. La specie aliena ormai ha conquistato 25 km di sponde, rese più instabili dalla presenza della pianta, e condiziona fortemente l’esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria lungo i corsi d’acqua. Sono sempre di più infatti i tratti su cui lo sfalcio della vegetazione viene sospeso e rimandato fino alla fine della stagione vegetativa della pianta, per provare a contenerne la propagazione. “Nel portare avanti l’attività di manutenzione ordinaria sui corsi d’acqua del reticolo di gestione, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e l’Unione dei Comuni del Pratomagno, a cui sono affidate molte delle lavorazioni programmate annualmente nella UIO Valdarno, hanno individuato la presenza di diversi nuclei di Poligono dei Giappone, la cui consistenza è in continuo aumento – ha spiegato il dottor Francesco Lisi, Direttore Generale del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno -. Attualmente, i rinvenimenti più significativi sono stati individuati lungo gli affluenti di destra del fiume Arno.Risultano interessati in modo importante in particolare il Torrente Resco, il Torrente Faella, il Borro di Cerberesi, il Borro di Riofi delle Cave, il Borro di Sant’Antonio, il Borro Montemarciano, il Torrente Ciuffenna, il Borro del Tasso. La pianta è altamente invasiva e, nel giro di pochi anni, si è moltiplicata fino a colonizzare nuovi tratti di aste fluviali”.Da parte sua il Consorzio di Bonifica ha fatto quello che era possibile: sospendere i tagli fino alla fine della stagione vegetativa della pianta e informare i cittadini per coinvolgerli in modo diretto e attivo nella campagna anti-Poligono del Giappone.“In attesa di indicazioni regionali, abbiamo applicato le soluzioni operative già sperimentate in altri territori, attendendo la fine della stagione vegetativa, prima di intervenire con tutte le precauzioni possibili, per evitare la diffusione della specie. In questi giorni sono stati eseguiti i lavori sul borro di Riofi, uno dei corsi d’acqua maggiormente interessati dalla presenza del Poligono e si proseguirà con gli altri tratti. Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere ai cittadini di essere nostri alleati in questa delicata e complessa battaglia: il Consorzio infatti ha prodotto e diffuso un vademecum per il suo riconoscimento e la sua corretta gestione: si tratta di regole e attenzioni che dovrebbero essere applicate anche negli spazi privati”, ha aggiunto la Presidente Serena Stefani, illustrando la brochure informativa già diffusa ai Comuni interessati con l’invito a divulgarla ai cittadini. Il problema è che la conquista di nuovi territori prosegue. Il Poligono del Giappone infatti ha fatto la sua comparsa sull’Arno a Subbiano e in Casentino.