Arezzo: assistenza domiciliare, Scudo spegne 20 candeline. Era il 4 dicembre 2004 quando il servizio nacque su iniziativa del Calcit Arezzo che finanzia i costi extraospedalieri per 340 mila euro l’anno
Scudo compie 20 anni. Era il 4 dicembre 2004 quando il servizio prese avvio sul territorio di Arezzo offrendo cure domiciliari oncologiche, ai malati di tumore e ad alta complessità che, a causa della malattia, necessitano di assistenza medica e infermieristica al proprio domicilio. Il servizio si affianca a quello di assistenza domiciliare integrata (ADI) fornito da Asl Toscana Sud est e, in accordo con il medico di famiglia, ha la funzione di garantire al paziente e ai suoi familiari una completa copertura dei bisogni assistenziali. Nel servizio Scudo, attivo H24 tutti i giorni dell’anno, opera un’equipe composta da medici ed infermieri e, in caso di necessità, anche psicologi. Il servizio viene svolto nell’area del distretto aretino che comprende i comuni di Arezzo, Capolona, Castiglion Fibocchi, Civitella della Chiana, Monte San Savino, Subbiano e Laterina Pergine Valdarno. Un servizio al quale Calcit Arezzo contribuisce economicamente finanziando il costo della parte extraospedaliera per 340 mila euro l’anno. «Scudo è un servizio importante per la comunità e i 20 anni dalla sua nascita rappresentano un traguardo importante per la sanità aretina – dichiara il *dr. Alfredo Notargiacomo, direttore Zona Distretto Aretina* -. Voglio ringraziare il Calcit e tutti i cittadini che, attraverso l’associazione presieduta da Giancarlo Sassoli, contribuiscono a finanziare un servizio essenziale per la cura delle persone direttamente a casa propria. Un grazie particolare va proprio a loro che credono in un servizio capace di dare dignità e sollievo nella malattia, aiuto fondamentale per il paziente e la propria famiglia che non vengono lasciati soli ad affrontare un momento difficile ma possono contare sul supporto di operatori sanitari appositamente preparati. Calcit e i cittadini rappresentano un partner fondamentale per la nostra Asl e a loro va il nostro ringraziamento».