Arezzo : Covid; l’Associazione ‘Tagete’ rinvia la cerimonia di premiazione del premio letterario. La nuova statuetta è opera dello scultore Minigrilli

 La critica situazione sanitaria nazionale e gli ultimi decreti governativi hanno costretto anche l’Associazione degli Scrittori Aretini Tagete a rinviare a data da destinarsi la Cerimonia di Premiazione del XXII Premio Letterario Tagete, riconoscimento che ogni anno valorizza opere di autori nati o residenti in provincia di Arezzo. Lo rende noto la Presidente dell’Associazione, Patrizia Fazzi, che aggiunge : “Tutto era quasi pronto per la consegna delle statuette, in programma giovedì 12 novembre nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo: rosa dei finalisti predisposta dalla Giuria, presieduta dal Prof. Ivo Biagianti, targhe, diplomi, inviti e quant’altro, ma, come tante altre manifestazioni simili, anche questa subisce una doverosa battura d’arresto”. Annullati di conseguenza i due eventi collaterali alla cerimonia, previsti presso il Circolo Artistico di Arezzo: Aspettando il Premio Tagete”, con l’esposizione dei libri finalisti e di quelli vincitori dell’edizione 2019, e l’incontro con lo scrittore, di fama nazionale, Paolo Ruffilli, Giudice unico della sezione Inediti del Premio, che avrebbe presentato la sua ultima opera, “Le cose del mondo” (Mondadori, 2020), venerdì 13 dicembre. “In questa notte d’attesa e di drammatica incertezza che incombe sull’evento e su tutti noi – aggiunge la Presidente Fazzi – una cosa brilla e ci dà speranza: la nuova statuetta del dio etrusco Tagete, creata appositamente con grande passione e maestria dallo scultore Lucio Minigrilli, giovane ma già affermato creatore di opere dedicate a personalità (come il monumento a Fabrizio Meoni), nonché di arte sacra. Minigrilli, con attenta ricerca storica sul mito di questo dio della divinazione, ha disegnato e realizzato in bronzo bianco, con l’antica tecnica della fusione a cera persa, una statuetta originale, di grande impatto visivo per tecnica e materiale. L’augurio è che l’opera, destinata ai primi classificati e al Premio Opera Omnia (quest’anno l’illustre Prof. Ferdinando Abbri, docente di Storia di Filosofia all’Università di Arezzo-Siena), possa essere consegnata ai vincitori prima possibile, come simbolo di una cultura antica e presente che si rinnoverà, riprendendo il suo corso normale”.