Arezzo: tra Caos e testosterone l’Arena Eden diventa il teatro di Manhattan

Prima nazionale ad Arezzo SmARt Festival della nuova produzione firmata da La Filostoccola e Officine della Cultura. Lo spettacolo, dal titolo “Breve apologia del caos per eccesso di testosterone nelle strade di Manhattan” di Santiago Sanguineti, debutterà giovedì 4 agosto all’Arena Eden di Arezzo con inizio alle ore 21:15. In scena Eleonora Angioletti, Giorgio Castagna, Riccardo Goretti, Daniele Marmi per la regia di Simone Luglio e l’assistenza alla regia e traduzione di Teresa Vila. Quattro persone chiuse in un appartamento d Manhattan, persone comuni che non sanno stare al mondo, sognano la rivoluzione a qualsiasi costo. Sono un improbabile gruppo di terroristi che progetta un infallibile piano insurrezionale: in quello spazio simbolicamente centrale del capitalismo mondiale, diffonderanno un virus che aumenta la quantità di testosterone nel corpo e altera il comportamento degli esseri umani trasformandoli in animali mossi dal puro istinto sessuale e dalla volontà di dominio, portando ineluttabilmente al crollo del sistema capitalista. L’idea rivoluzionaria, anche se strampalata, c’è. L’esito, improbabile. “Buona fortuna compagni! Questo è il tempo della guerra!”“Breve apologia del caos dovuto all’eccesso di testosterone nelle strade di Manhattan” del drammaturgo uruguayano Santiago Sanguinetti, si inserisce con altre due pièce all’interno della Trilogia della Rivoluzione, come un tentativo di fare teatro politico nel secondo decennio del 21° secolo.Senza cercare di contrastare, ma al contrario, cavalcando il disincanto, la depoliticizzazione, la perdita di quadri di riferimento che tanto caratterizzano la nostra epoca, Sanguinetti estremizza i più urgenti interrogativi sull’attività politica e sulla necessità di ripensare il mondo in cui viviamo, per farli implodere in un balbettio nonsense con uno sguardo giocoso e spietato. Nonostante il contesto in cui l’opera si colloca sia geograficamente così distante dal nostro, non è difficile però trovare in questa disillusa commedia della rivoluzione frustrata un parallelismo con la storia recente italiana, piena di slanci rivoluzionari, movimenti nostalgici, disillusioni e utopie fallite.

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