Asciano: al via tre nuovi scolmatori per rendere più sicuri i fossi Bestina,Bestinino e Copra

Tre nuovi scolmatori per rendere più sicuri i fossi Bestina, Bestinino e Copra. Ad annunciarli è stato il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud durante la seduta del tavolo di coordinamento permanente del contratto di fiume “La Lama”. Il progetto, che riguarda il territorio comunale di Asciano, prevede anche la progettazione del parco fluviale della Lama e del parco didattico educativo. “Il Consorzio ha già fatto un intervento straordinario con un by pass alla confluenza tra Bestinino e Bestina per evitare straripamenti – ricorda il sindaco di Asciano, Fabrizio Nucci – ed è stato impegnato anche in diverse manutenzioni dopo le alluvioni del 2013 e del 2015 per garantire maggiore sicurezza alla zona. La progettazione degli scolmatori assume particolare importanza perché ci permette di guardare oltre e pensare a una risoluzione definitiva e strutturale del problema”. “Quando il progetto sarà completato – aggiunge il primo cittadino – non soltanto restituiremo serenità agli abitanti e alle attività commerciali di Asciano Scalo e del capoluogo, ma l’area tornerà ad avere un minimo di edificabilità e sarà quindi più fruibile dalla popolazione. Adesso questo non succede”. “Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – spiega la referente di Cb6 per il contratto di fiume, Valentina Chiarello – ha già concordato le soluzioni progettuali che prevedono la realizzazione di tre nuovi scolmatori per la mitigazione del rischio idraulico nell’abitato di Asciano. La messa in sicurezza idraulica fa parte del cronoprogramma del contratto di fiume La Lama e la progettazione sarà a cura del Consorzio di Bonifica. “Insieme al Genio Civile Toscana Sud – assicura Chiarello – ci stiamo adoperando per ottenere i finanziamenti per la realizzazione degli interventi”.“Ciò che per noi è sempre al primo posto e fissa le priorità da raggiungere – chiosa il presidente di Cb6, Fabio Bellacchi – è la tutela del rischio idraulico, per salvaguardare la salute pubblica. Lo strumento del contratto di fiume ci permette di affrontare le criticità di un territorio nel suo complesso, senza tralasciare nessun aspetto. Perché possiamo coinvolgere le istituzioni ma anche le associazioni che vivono il territorio e che ci accompagnano in un percorso importante, solo rallentato dalla pandemia”. “La situazione che abbiamo ereditato in provincia di Siena, e in particolare in questa zona – aggiunge Bellacchi – era particolarmente difficile. Ma con tanto lavoro e impegno ne stiamo risolvendo le criticità”.