Castellina in Chianti ricorda i 500 anni dalla morte di Leone X, ospite a Palazzo Bianciardi nel 1515

A 500 anni dalla morte di Leone X, primo Papa Medici nella storia della Chiesa scomparso il 1° dicembre 1521, Castellina in Chianti ricorda la figura del pontefice che nel 1515 soggiornò a Palazzo Bianciardi, nel cuore del paese chiantigiano. Le celebrazioni prenderanno il via domenica 28 novembre e andranno avanti fino a domenica 12 dicembre con la possibilità di visitare, su prenotazione, la camera dove dormì Leone X e la collezione privata dedicata all’evento e conservata a Palazzo Bianciardi, oltre a una serie di iniziative che coinvolgeranno scuole, associazioni, strutture ricettive ed esercizi commerciali del territorio. Le iniziative dedicate a Leone X si apriranno domenica 28 novembre, alle ore 16, alla Casa dei Progetti, in via delle Mura 30, con la premiazione della scuola vincitrice del concorso “Cinquecentenario della morte di Leone X” rivolto alle scuole secondarie di primo grado, alla presenza dell’assessora alla cultura di Castellina in Chianti, Susanna Viviani. L’iniziativa ha coinvolto gli studenti nell’interpretazione e attualizzazione in chiave moderna della figura di Leone X e degli oggetti e dei simboli tipici della vita di un Papa del Rinascimento, realizzando opere artistiche e installazioni tridimensionali. Le opere degli studenti vincitori saranno esposte, per tutta la durata delle celebrazioni, a Palazzo Bianciardi, nei locali del MAB. Seguirà la lettura del racconto “Il Leone Furioso”, prima di lasciare spazio al convegno dedicato alla figura di Leone X. L’appuntamento, moderato da Gaia Bastreghi Bianciardi, responsabile del progetto MAB e presidente dell’Associazione Amici Palazzo Bianciardi, e da Massimiliano Bellavista, coordinatore tecnico e organizzativo del progetto MAB, vedrà la partecipazione di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

Leone X, al secolo Giovanni di Lorenzo de’ Medici, è stato Papa dal 1513 fino alla sua morte, nel 1521, e soggiornò a Castellina in Chianti con i suoi accompagnatori nel novembre 1515, durante uno spostamento da Roma a Firenze. Ospitato a Palazzo Bianciardi, in segno di gratitudine e a futura memoria di un evento straordinario, lasciò che questo si fregiasse dello stemma mediceo che conserva ancora oggi sulla facciata.