Castiglione del Lago : per la rassegna “APPRODI, DALLA LAGUNA AL LAGO” al Temporary cinema di Palazzo della Corgna arriva “L’immensità”, atteso film di Emanuele Crialese

Dopo “Cinema in Festa” a Castiglione del Lago le proposte cinematografiche di Lagodarte proseguono grazie al format “Approdi, dalla laguna al lago”, una selezione dei migliori film presentati a “Venezia 79”. «In attesa di inaugurare a dicembre il Nuovo Cinema Caporali – spiega il presidente di Lagodarte Piero Sacco – stiamo dando continuità all’offerta cinematografica in questa nuova location, raccolta e più adatta per una proposta dedicata al cinema di qualità, prima con le novità di Venezia e poi, dal 15 ottobre, con il cinema restaurato che si abbinerà ad un’interessante mostra sulla storia della sala cinematografica castiglionese, con foto mai viste e progetti di 100 anni fa, insieme alle migliori locandine del cinema e, soprattutto, ai relativi bozzetti originali che le hanno ispirate, messe a disposizione dalla collezione del “Museo del Cinema a pennello” di Montecosaro di Macerata; bozzetti e locandine vennero realizzate dagli artisti italiani più quotati, compreso Renato Casaro, “l’ultimo uomo che dipinse il cinema” come recita il titolo di un doc a lui dedicato e che sarà proposto in occasione della inaugurazione. La mostra poi si chiuderà il 15 gennaio». Fino a domani lunedì 26 settembre al Temporary Cinema è in programma “L’immensità”, il nuovo film dell’acclamato regista Emanuele Crialese con protagonista il Premio Oscar Penélope Cruz (durata 94 min) ambientato nella Roma anni ‘70. Un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara (Penélope Cruz) e Felice (Vincenzo Amato) si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà. Adriana, la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare ad un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia. La ruggine si deposita sull’inconsistente relazione tra Clara e Felice e sulla voce di Patty Pravo, ospite di un programma che si vede in famiglia. Una rete di affetti e pixel imbriglia la grazia androgina della protagonista di Luana Giuliani. Una giovane attrice che ha lo “sguardo liquido” di Crialese. Dolce Epifania cinematografica, la sua Adri’ è sempre in scena, tanto esposta quanto laconica sul ciglio della metamorfosi. A parlare per lei sono le canzoni. Per evacuare la violenza in campo Crialese moltiplica le performance pop, quello degli anni Settanta italiani, che valgono da sole perché gli artisti selezionati sono al di là del “genere”. Adriano Celentano, Patty Pravo, Raffaella Carrà furono inesauribili laboratori di forme che rivoluzionarono il sabato sera cortocircuitando le aspettative sociali imposte al corpo (scenico). Pubertà, passaggio all’età adulta, angoscia della sessualità, odio del proprio corpo e volontà di farlo sparire, L’immensità è un ritratto di un’adolescente alla ricerca di sé che non affonda nella carne ma nella psicologia della protagonista. La misteriosa fabbricazione del femminile e del maschile, la maniera di incorporare altri gesti e di vedersi acquisirli è eluso a favore di una rappresentazione più convenzionale di un corpo in divenire. Una visione affatto fisica e chiusa tra un dramma borghese e un décor così ostentato da urlare la propria artificiosità.