Castiglione della Pescaia : al via l’attività diurna del centro per i disturbi alimentari della Asl Toscana sud est
E’ ufficialmente operativo il Centro per i disturbi alimentari della Asl Toscana sud est, realizzato a Castiglione della Pescaia in località Casa Mora. La nuova struttura era stata presentata lo scorso luglio e dal 1 dicembre è effettivamente partita l’attività diurna di semiresidenza. Per l’occasione, si è tenuta l’inaugurazione alla presenza del direttore generale della Asl Toscana sud est Antonio D’Urso, del direttore di zona Fabrizio Boldrini, del sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi, dell’assessore alle politiche sociali Sandra Mucciarini, dei professionisti Asl che si occupano del centro e dei rappresentanti dell’amministrazione comunale. Il Centro rappresenta il punto di riferimento per la cura di patologie legate all’alimentazione non solo per l’intera Asl Toscana sud est, ma è la prima residenza pubblica di tutta la Regione Toscana, dal momento che le strutture attualmente disponibili sul territorio regionale sono private accreditate. Al termine del periodo necessario a ottenere l’accreditamento, qui è stata trasferita l’attività che finora veniva svolta al centro il Mandorlo all’interno dell’ospedale Misericordia e al momento sono affidate alle cure del team dedicato di professionisti 5 ragazze, dai 13 ai 17 anni. Il servizio diurno può prendere in carico fino a 10 pazienti e 20 per la formula della residenza, a partire dai 13 anni fino ai 30. La semiresidenza è disponibile dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, mentre la residenza sarà attiva su 24 ore, tutti i giorni. Per accedere al servizio, i pazienti devono aver prima effettuato una valutazione e un percorso ambulatoriale presso il Centro disturbi alimentari. Quando entrerà in funzione anche la residenza sarà possibile accogliere pazienti fuori Asl, provenienti da altre province della Toscana o altre regioni. In considerazione della complessità e della varietà dello spettro dei disturbi alimentari e a garanzia di un livello elevato di qualità dell’assistenza, le pazienti sono seguite da un’èquipe multi-professionale e multi-disciplinare, costituita appunto dall’insieme di tutte le figure professionali necessarie per la presa in carico a 360 gradi. Il personale che attualmente lavora per la semiresidenza, 10 professionisti più altri in base alle esigenze del caso, è tutto dipendente Asl: due infermieri, due educatori professionali, una dietista, tre psicologhe, un medico psichiatra, un medico nutrizionista, neuropsichiatri infantili (a richiesta di consulenza). Quindi le professionalità sono dedicate sia all’aspetto clinico-terapeutico che a quello più prettamente assistenziale e riabilitativo. Oltre a loro sono presenti anche volontari per le attività ricreative. L’offerta dei percorsi assistenziali della semiresidenza è ampia e prevede numerosi servizi di tipo terapeutico e riabilitativo indirizzati al paziente singolo o in forma aggregata, tra cui psicoterapia individuale, familiare e di gruppo, gruppi psicoeducativi e nutrizionali, attività riabilitative su temi collegati alla malattia, controlli nutrizionali, pasti assistiti, ma anche attività ricreative, motorie e di rilassamento.“Con l’avvio ufficiale delle attività del centro di Casa Mora diamo una risposta concreta, attuale e di vicinanza ai bisogni di salute nell’ambito dei disturbi alimentari che finora nessuna struttura pubblica era in grado di soddisfare pienamente – afferma il direttore generale della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso – Il nuovo centro per i disturbi alimentari nasce con l’obiettivo di completare i quattro livelli di assistenza previsti per il loro trattamento, secondo le linee guida nazionali e internazionali: ambulatoriale, semiresidenziale o day-hospital, residenziale, ricovero in reparto ospedaliero. Una struttura unica in Toscana e all’avanguardia, destinata a diventare un importante punto di riferimento territoriale al livello regionale o oltre, per la cura di queste patologie. Grazie a questo nuovo servizio tanti ragazzi e le loro famiglie non saranno più costretti a spostarsi lontano da casa, sostenendo spese non sempre accessibili, per trovare le cure adeguate. Il traguardo raggiunto, ci rende orgogliosi ed è frutto di un grande lavoro di squadra, iniziato durante la precedente direzione aziendale e che con soddisfazione abbiamo portato a termine, grazie all’impegno di tanti professionisti della Sud est e alla preziosa collaborazione della Regione e dell’amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia. Adesso guardiamo al futuro con speranza, consapevoli che oltre che nella lotta contro il Covid attraverso la campagna vaccinale, dobbiamo continuare a investire nel miglioramento e nel potenziamento dell’intero sistema sanitario per avere gli strumenti giusti ad affrontare le nuove sfide di salute che si presenteranno”. La struttura finale è il risultato di un importante intervento di ristrutturazione di un patrimonio edilizio di pregio con un ampio terreno a disposizione per attività motorie e attività di ortocultura a fini riabilitativi. I lavori per la realizzazione, frutto di un accordo tra Asl Toscana sud est, Regione Toscana e Comune di Castiglione della Pescaia, sono iniziati nel 2016 e terminati a ottobre 2020. L’investimento economico è pari a 2 milioni e 600 mila euro per quanto riguarda i lavori e le spese tecniche, 250 mila euro per gli arredi, mentre 900 mila euro sono serviti all’acquisto dei terreni e dei fabbricati. “Tra i disordini alimentari l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata sono i più diffusi e purtroppo in aumento, in particolare tra i più giovani – spiega Margherita Papa, responsabile del Centro e direttore UOC Psicologia, area Grossetana – .Si tratta di condizioni che necessitano di un trattamento adeguato, tempestivo e multidisciplinare, nel quale siano definite specificatamente tutte le singole fasi del processo di presa in carico complessiva del paziente dalla diagnosi al follow up. Sarà questo il compito della nuova struttura terapeutico – riabilitativa della Asl Toscana sud est. Siamo contenti di aver raggiunto l’obiettivo che ci vede impegnati da tempo e che ha permesso l’attuazione di un servizio che non c’era, offrendo agli utenti una ulteriore opportunità di cura. Ora c’è da lavorare ancora per attivare la residenza a pieno regime e completare così l’offerta assistenziale”.