Castiglione d’Orcia: il gruppo consiliare ‘Presenza attiva’ ha presentato una serie di osservazioni al piano strutturale e ha ribadito la richiesta di un Parco Naturale termale

Il gruppo consiliare di minoranza ‘Presenza Attiva’ di Castigione d’Orcia con i consiglieri comunali Antipasqua e Di Donato unitamente ai rappresentanti del ‘Comitato Parco Naturale Termale’ e a quelli dell’Associazione Valdorcia Amiata di Castiglione e dai cittadini di Vivo d’Orcia, Campiglia,Bagni San Filippo, ha presentato una serie di osservazioni al piano Strutturale. Osservazioni illustrate da Giuseppe Antipasqua, capogruppo consiliare, che ha messo l’accento su due punti in particolare:1) l’inserimento nel tessuto urbanistico Urbano l’area contraddistinta dal foglio catastale 062 di circa un ettaro fra il polo scolastico,il nascente polo sportivo e il complesso museale della Rocca Aldobrandesca. “Si tratta – h spiegato -di un”area strategica per lo sviluppo del paese e per la qualificazione e ricucitura urbani a ambientale. L’inserimento nel perimetro Urbano è il primo passo per poter poi programmare, progettare con il Piano Operativo il Parco urbano;2) l’altra osservazione riguarda il borgo di Bagni San Filippo ,l’ex area Amiata marmi. Si tratta di un’area privata di circa 20 mila mq interessata da uno strumento urbanistico , Piano Particolareggiato che prevede l’edificazione di oltre 5560 mq di SUL. Un ecomostro di cemento armato su un’area fragile ,complessa e ricca di vincoli”. Secondo Antipasqua “queste cubature hanno dato all’area un plusvalore esagerato senza le quali il terreno varrebbe 24 Mila euro anziché quanto deciso dalla stima fatta dal tribunale di Siena nella procedura fallimentare. Siamo convintamente contrari alle decisioni della giunta di sinistra e proponiamo una corretta soluzione realizzando il Parco Naturale Termale unitamente alla Grotta dei Santo e al percorso CO2 ed al nascente parco Monte Amiata. Le previsioni edificatorie sono impattanti e trattandosi di realizzare oltre 19 Mil MC la riqualificazione si traduce in un ulteriore sfruttamento dell’area resa degradata e in abbandono in prossimità di movimenti franosi con vincoli idrogeologici “. Infine  Antipasqua ha sollecitato il Comune a rivedere la sua posizione e la Regione Toscana  a “un preciso impegno per Bagni San Filippo e le sue preziose acque “.